Corriere-Lezioni in piazza e poi dibattiti e concerti La battaglia dei precari dell'università
Prima davanti a palazzo Chigi e poi in Trastevere. E oggi alla Sapienza Lezioni in piazza e poi dibattiti e concerti La battaglia dei precari dell'università Prima le lezioni all'...
Prima davanti a palazzo Chigi e poi in Trastevere. E oggi alla Sapienza
Lezioni in piazza e poi dibattiti e concerti La battaglia dei precari dell'università
Prima le lezioni all'aperto, sotto la pioggia, a pochi metri da palazzo Chigi, poi il via alla "ventiquattr'ore" contro il ddl Moratti in piazza San Francesco d'Assisi, a Trastevere: in tutto, trenta ore che termineranno stamani (sempre a Trastevere). E dopo incontri, dibattiti e concerti, i ricercatori oggi si trasferiranno alla Sapienza (aula magna di Mineralogia) per l'assemblea nazionale. Ieri, comunque, sono arrivati da tutta Italia, ma anche dalle province del Lazio, come, ad esempio, Viterbo. In piazza, oltre a docenti, ricercatori e studenti, anche i cittadini che, magari passando casualmente, si sono fermati per capire, e per far giocare "e imparare" i bambini attratti dalle attività "ludico-scientifiche". Insomma, pioggia a parte, "la protesta è riuscita". Lo dimostra anche uno dei prossimi appuntamenti, annunciato da Enrico Panini, segretario nazionale della Cgil: uno sciopero generale per la metà di dicembre con una manifestazione nella capitale e un'iniziativa in concomitanza con l'avvio di discussione alla Camera del disegno di legge sullo stato giuridico dei docenti. "Vogliamo dire al ministro - afferma Panini - che la sua strada non ci porta da nessuna parte. Deve riceverci". Secondo Panini, quello che da due mesi sta coinvolgendo la quasi totalità degli atenei italiani, è un movimento "che non si registrava da oltre 30 anni. C'è il rischio che l'università arretri paurosamente. Anche su un nuovo blocco delle assunzioni in Finanziaria esiste un pericolo concreto: si tagliano le tasse ai ricchi e vengono pagate con la precarizzazione degli universitari".
Oggi i ricercatori presenteranno, nel corso dell'assemblea nazionale che si terrà alla Sapienza, una proposta alternativa al ddl Moratti. "Ci sentiamo un fronte compatto - afferma il ricercatore Marco Merafina - anche la Conferenza dei rettori ha capito che cercare accordo con il ministro non sarebbe servito a nulla". Per fermare i provvedimenti del governo le componenti universitarie potrebbero anche decidere di avviare forme di protesta più radicali come il blocco totale della didattica. "Dipende dai lavori parlamentari - sottolinea Gianni Orlandi, pro-rettore alla Sapienza - e se ci fosse un'accelerazione dell'iter si potrebbe arrivare fino allo sciopero. Il blocco totale è un'estrema ratio da prendere in momenti drammatici". Contro il blocco della didattica si battono, però, gli studenti: "Preferiamo mettere a punto forme di protesta tutte insieme - dice Triestino Mariniello, coordinatore nazionale dell'Unione degli universitari - ci piacciono molto le lezioni in piazza. Con il blocco duecentomila studenti vedrebbero a rischio il loro anno". Gli studenti dell'Udu (Unione degli universitari), hanno anche improvvisato un "picchetto" di fronte al Ministero dell'Istruzione.
Alessandro Capponi