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Corriere: Lettura e materie scientifiche Così il Nord supera il Sud

Le valutazioni La protesta della Campania: dati fuorvianti, è un’aggressione mediatica I dati che confermano la classifica dei test Invalsi

12/08/2009
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Corriere della sera

ROMA — Il divario Nord-Sud nell’ap­prendimento dei nostri studenti torna a far discutere. L’ultima conferma, seppu­re indiretta, riguarda le copiature gene­ralizzate in certe regioni del Mezzogior­no. Lo scopo era probabilmente quello di non sfigurare nella prova nazionale Invalsi di terza media. L’istituto di valu­tazione ha tolto punti a Campagna, Cala­bria, Puglia e Sicilia, salvando così l’at­tendibilità della rilevazione. Metodi sta­tistici, per i valutatori. Per l’assessore al­l’Istruzione campano, Corrado Gabrie­le, «un’aggressione mediatica». Gabrie­le ha lanciato un appello a Vasco Errani, presidente della Conferenza Stato-Re­gioni, perché «chieda all’Invalsi di veri­ficare i dati prima di lanciare notizie pe­ricolose e fuorvianti». I test sulla scuola fanno paura, specie quelli internaziona­li. Ora incombe il Pisa (Program for In­ternational Student Assessment), che a dicembre dovrebbe dirci quali sono le competenze scientifiche dei nostri quin­dicenni. Il clima della vigilia è quello di una vera e propria emergenza, visti i di­sastrosi piazzamenti nelle precedenti edizioni, soprattutto al Sud. Al punto che per i prof di quelle regioni erano sta­ti previsti corsi di sopravvivenza.

Il divario riguarda il programma Pisa ma anche l’indagine Pirls (Progress in International Reading Literacy Study) che indaga sulla capacità di lettura de­gli studenti di quarta elementare. Da queste indagini emerge in modo netto una frattura nell’apprendimento dei ra­gazzi del Centro-Nord rispetto a quelli del Sud. In quest’ultima ricerca (2006) le cose non sono andate molto male. Nella graduatoria internazionale l’Italia si colloca nella fascia medio alta, il pun­teggio è abbondantemente sopra la me­dia (500 punti), ma il divario Nord-Sud, anche se meno marcato, è evidente. Il Sud ottiene 545 punti contro i 557 del Centro, i 555 del Nord Ovest e del Nord Est. Il livello di istruzione dei genitori e la presenza di libri nell’abitazione spie­gano, insieme ad altri fattori, le differen­ze. Che nel giro di pochi anni di studio, dalla quarta elementare al primo anni di superiore dell’indagine Pisa, diventa­no più vistose, mentre il piazzamento nella più completa graduatoria interna­zionale precipita. Nell’indagine sulla capacità di com­prensione scientifica dei nostri quindi­cenni (risultati Pisa 2006) aumenta in modo notevole il distacco già forte mes­so in risalto dalle prece­denti indagini tra i risul­tati dei ragazzi del Cen­tro- Nord e quelli del Sud. Rispetto alla prece­dente rilevazione il ren­dimento medio italiano cala di 18 punti (da 487 a 469). Ma a impressio­nare è il distacco tra gli studenti nel Nord-Est, che competono con le posizioni più alte delle graduatoria con 520 punti (la media Ocse è a 492) e quelli meridio­nali a quota 448. Un di­vario nei confronti dei primi della classe del Nord-Est di ben 72 pun­ti. Tra i 57 Paesi svilup­pati l’Italia si colloca al 36? posto, quindi ben sotto la media. Nono­stante un Nord-Est che non sfigura rispetto al­le nazioni sviluppate che hanno conquistato i primi posti della graduatoria. E’ il caso di Bolzano che si piazza al primo posto con 513 punti. Seguono il Friuli (512), il Veneto (510) e Trento (508). In fondo alla classifica la Sicilia (423), preceduta da Sardegna(429) e Puglia (434).


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