Corriere-"Le promesse sul tempo pieno smentite dagli atti del governo"
"Le promesse sul tempo pieno smentite dagli atti del governo" Replica al direttore regionale: non si oppone alla riduzione dell'offerta formativa Caro direttore, l'intervento del direttor...
"Le promesse sul tempo pieno smentite dagli atti del governo"
Replica al direttore regionale: non si oppone alla riduzione dell'offerta formativa
Caro direttore, l'intervento del direttore regionale Mario Dutto sul Corriere del 9 gennaio conferma le preoccupazioni che tanti genitori ed insegnanti hanno espresso sul contenuto della Legge 53, con particolare riferimento alla riduzione del tempo scuola e dell'offerta formativa nel suo complesso. Queste preoccupazioni nascono anche dall'esperienza.
Perché in questi ultimi due anni, nonostante ciò che afferma Mario Dutto, non "si è risposto positivamente alle domande delle famiglie" ed ai bisogni della scuola milanese e lombarda.
Come non ricordare il taglio di complessivi 1.185 posti nell'anno scolastico 2002/2003 a fronte di un aumento di 12 mila alunni ed il taglio di più di 500 progetti, solo a Milano, finalizzati alla lotta alla dispersione scolastica, all'integrazione degli alunni stranieri e per l'ampliamento dell'offerta formativa. Questi tagli, che sono proseguiti anche nell'anno scolastico in corso (penso agli insegnanti di sostegno), provocarono in Lombardia, l'effettuazione, per la prima volta nella storia, da parte di tutte le organizzazioni sindacali, di uno sciopero regionale della scuola il 18 marzo 2002.
Il decreto attuativo della Legge Moratti prosegue su questa strada. Infatti non dice che il modello didattico, prima ancora che organizzativo, del tempo pieno e del tempo prolungato, è garantito.
Non solo ma si blocca, da subito, la sua espansione e si introduce una riduzione del tempo scuola nei modelli "normali" (attraverso la scelta facoltativa di una parte del tempo scuola) che produrrà, in diverse realtà territoriali della nostra regione, un ulteriore impoverimento dell'offerta formativa.
L'incertezza che regna nelle famiglie che non sanno, con il decreto, quale scuola verrà offerto ai propri figli, a pochi giorni dalla tradizionale scadenza delle iscrizioni, è quindi del tutto legittima.
Se a questo si aggiunge la scelta compiuta dalla Regione, e finora condivisa dalla Direzione regionale, che, a fronte di un alto tasso di dispersione scolastica, invece di sostenere le iniziative delle scuole, finanzia, con risorse pubbliche di Fondo sociale europeo, la costituzione di società private di consulenza su questo tema, emerge il senso più vero del progetto di riforma del ministro Moratti, che Mario Dutto difende in modo così convinto.
Riduzione del tempo scuola e dell'offerta formativa, nonché delle risorse alla scuola pubblica e nel contempo sostegno alla scuola privata sono gli assi della politica scolastica di questo governo.
segretario generale Cgil scuola Lombardia
Wolfango Pirelli