Corriere-La sperimentazione partirà senza rinvii con l'anno scolastico
Salgono a 800 gli istituti candidati per i nuovi programmi "La sperimentazione partirà senza rinvii con l'anno scolastico" Moratti: la riforma comincia l'11 settembre DAL NOSTRO INVI...
Salgono a 800 gli istituti candidati per i nuovi programmi
"La sperimentazione partirà senza rinvii con l'anno scolastico"
Moratti: la riforma comincia l'11 settembre
DAL NOSTRO INVIATO
GUBBIO (Perugia) - I partecipanti al seminario di Forza Italia hanno interrotto l'intervento di Letizia Moratti e l'hanno salutata con un lungo applauso, una standing ovation di un minuto. Il ministro, visibilmente commossa, ha ringraziato e in un momento di grande sincerità ha ammesso di "non aver capito ancora perfettamente un mondo complesso come quello della scuola, al quale bisogna avvicinarsi con prudenza e umiltà". Per la sede in cui è avvenuto l'episodio ha valenza politica: segnala come il ministro dell'Istruzione resti saldamente al suo posto e sia tutt'altro che isolato all'interno della maggioranza di governo. Anzi passando dal meeting ciellino di Rimini al seminario umbro, la Moratti ha mostrato di aver imparato a tessere la tela del consenso. Rimane sul tappeto il nodo delle risorse necessarie per varare la riforma della scuola e dell'università che costa in tre anni dagli 8 ai 10 miliardi di euro, ma anche su questo delicato versante il ministro non ha alcuna intenzione di tirarsi indietro. Anche perché, ha assicurato, "il presidente Silvio Berlusconi a metà agosto ha ribadito che il progetto di riforma sarà avviato rapidamente e sarà dotato di risorse adeguate". E da allora il Consiglio dei ministri non ha ancora avuto modo di discutere la questione.
Lanciato il primo messaggio diretto all'interno del governo, il ministro ha voluto poi parlare alle famiglie. L'anno scolastico si aprirà regolarmente in 380 mila classi e per 7,5 milioni di studenti con tutti gli insegnanti al loro posto sin dal primo giorno. Ottantamila supplenti su un totale di 85 mila sono stati già nominati, saranno in classe (e pagati) sin dall'inizio del calendario scolastico. "Tutto quindi sarà regolare, la scuola è pronta e accoglierà i ragazzi con serenità. In passato i supplenti arrivavano nelle aule a dicembre e venivano pagati solo a partire da quella data". Nei prossimi giorni, poi, saranno ultimate le operazioni per collocare il resto dei supplenti.
Anche sul fronte della sperimentazione della riforma scolastica il ministro ha voluto sgombrare il campo da false interpretazioni. Si partirà dal 10-11 settembre subito dopo il parere obbligatorio (ma non vincolante) del Consiglio nazionale della pubblica istruzione. Il ministero renderà immediatamente nota la lista dei 200 circoli didattici che inizieranno per primi. "C'è una fortissima richiesta da parte di famiglie, scuole ed enti locali. Siamo arrivati a quota 800", ha dichiarato la Moratti.
Ricordando che due circoli per provincia sperimenteranno tutti gli aspetti della riforma, ovvero nuova organizzazione della scuola dell'infanzia e insegnamento di inglese e informatica sin dalla prima elementare. Un circolo per provincia, e uno per capoluogo di regione per quanto riguarda le scuole paritarie, avrà la possibilità di sperimentare l'ingresso anticipato alle scuole materne e alle elementari per i bambini che compiono rispettivamente 3 e 6 anni entro il 28 febbraio.
Il ministro ha colto l'occasione anche per fare il punto sul contratto dei docenti. "La prima parte delle operazioni, che riguarda la definizione dei principi, è stata già conclusa. I risultati sono stati inoltrati al ministero della Funzione Pubblica, che dovrà inviarli all'Aran, l'agenzia negoziale del governo a cui spetta avviare le trattative vere e proprie". Guai, comunque, a parlare di tagli di spesa a danno della scuola. La Moratti non vuole sentirne parlare e ha ricordato come la maggioranza abbia presentato in commissione al Senato il piano pluriennale che impegna l'esecutivo per quei complessivi 8-10 miliardi di euro. "Inoltre - ha aggiunto - il Documento di programmazione economica e finanziaria indica in maniera precisa come la riforma della scuola e il rafforzamento dell'università siano al centro delle politiche del governo".