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Corriere-La riforma? Sono perplessa, e lo dirò davanti al ministro

L'ASSESSORE MARIA COSCIA "La riforma? Sono perplessa, e lo dirò davanti al ministro" "Non nasconderò il dispiacere per come sono stati trattati gli Enti locali" "Il ministro Letizi...

19/12/2001
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Corriere della sera

L'ASSESSORE MARIA COSCIA

"La riforma? Sono perplessa, e lo dirò davanti al ministro"

"Non nasconderò il dispiacere per come sono stati trattati gli Enti locali"

"Il ministro Letizia Moratti deve aprirsi al dialogo, quello vero, reale, con gli studenti, andare all'interno delle scuole. E, soprattutto, se posso permettermi di darle un consiglio, deve porsi in una posizione d'ascolto. Ecco: la scuola non deve essere governata con il decisionismo, ma con il dialogo". Spetterà all'assessore alla Scuola del Comune, Maria Coscia, dare il benevenuto a coloro che parteciperanno agli Stati generali, nel palazzo dei congressi. "Porterò il saluto della città, dell'amministrazione, è doveroso. Ma porterò anche il dispiacere per ciò che è accaduto, per come sono stati trattati gli Enti locali, e l'augurio che questo sia l'inizio di un vero confronto".
Ma lei non aveva già annunciato che non avrebbe partecipato?
"Sì, perché sabato non avevo ancora ricevuto l'invito per Foligno. E poi perché sul documento di riforma non c'è stato un vero confronto con gli Enti locali".
Cosa pensa della protesta studentesca?
"Innanzitutto voglio dire che i ragazzi hanno dimostrato civiltà, nelle occupazioni. E poi, francamente: non ricordo una protesta simile, così ampia, negli ultimi anni. Studenti, professori e genitori sono uniti, dalla stessa parte, questa volta. Non siamo di fronte alle solite occupazioni, quelle pensate per non fare lezione: i ragazzi sono preoccupati per il futuro della scuola pubblica, alla quale, nonostante le difficoltà, sono molto legati".
E secondo lei hanno ragione? Condivide le loro preoccupazioni? Insomma, assessore: cosa pensa della riforma Moratti?
"Ho molte perplessità, sinceramente. Ad esempio, la scuola materna: ipotizzare il credito formativo mi sembra azzardato, perché in molti comuni, vista la carenza delle strutture, non tutti possono accedere e quindi si inseriscono dei meccanismi di differenziazione sociale. Oppure: vogliamo parlare dell'abolizione del tempo pieno? Non si inseriscono anche così dei meccanismi di differenziazione sociale? Perché molte famiglie hanno proprio bisogno del tempo pieno, visto che entrambi i genitori lavorano".
Dica la verità: avrebbe preferito rimanere fuori, con gli studenti?
"No. Ripeto: spero che questo sia l'inizio di un vero confronto. Gli Enti locali, che sono i proprietari degli edifici scolastici e offrono un'infinità di servizi, dalle mense ai trasporti, nella preparazione della riforma sono stati praticamente ignorati, eccezion fatta per un fugace incontro con Bertagna. Spero che da oggi in poi il ministro ci consideri interlocutori sul merito delle proposte. E lo dirò, lo dirò".
La notizia degli Stati generali a Roma come è stata accolta?
"Questa è una città che offre accoglienza, sia chiaro. Certo, l'abbiamo saputo proprio all'ultimo minuto...".


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