Corriere-La riforma Moratti arriva alla prima media

La riforma Moratti arriva alla prima media
Debuttano i tutor

Da approvare la formazione universitaria dei docenti e l'ordinamento delle superiori

ROMA - La riforma Moratti dopo il timido avvio dello scorso anno - anticipo, inglese e informatica in prima elementare ma solo in via sperimentale - si estende fino alla prima media. Inglese e informatica entrano nell'ordinamento, arrivano nuovi programmi, l'orario diventa flessibile con tre ore opzionali a scelta della famiglia nelle elementari e 6 nelle medie (il tempo pieno sopravvive fino a esaurimento), viene introdotta una seconda lingua comunitaria in prima media e fa la sua comparsa il tutor. Ecco le principali novità. Ma è soprattutto quest'ultima figura a far discutere le famiglie e a tener occupati sindacati e governo. La riforma prevede un docente, scelto dalla scuola, che svolge un'attività tutoriale. Nei primi tre anni il tutor deve essere un insegnante di riferimento, con almeno 18 ore di presenza nella classe. In quarta e quinta le scuole sono libere di organizzarsi come meglio credono. Il tutor tiene i contatti con le famiglie, cura il portfolio - altra novità della riforma, una sorta di cartella in cui sono registrati i progressi dell'alunno - si occupa dell'orientamento. Ai nastri di partenza del nuovo anno scolastico, secondo la stima di Tuttoscuola, ci sono 241.768 potenziali insegnanti tutor. Dal 30 agosto proprio sul docente tutor e sui suoi impegni di servizio s'è aperta una trattativa sindacale per definire riconoscimenti giuridici o economici per le responsabilità e i carichi di lavoro determinati dalla nuova funzione. Fin qui gli incontri hanno fatto registrare pochi progressi. In alcune scuole serpeggia una sorta di rivolta contro l'attuazione di questo pezzo di riforma. Ma vediamo la distribuzione dei tutor. Tra 41.450 sezioni di scuola dell'infanzia e 136.696 sezioni di scuola primaria si dovrebbe arrivare in tutto a un piccolo esercito di 241.768 docenti.
Tra le parti della riforma vicine al traguardo c'è il decreto di attuazione dell'articolo 5 della riforma, riguardante la formazione universitaria del docente, al centro di discussioni accese tra le forze politiche e la riforma delle superiori, anche questa rallentata da contrasti e difficoltà.
G. Ben.