Corriere: La protesta dei laureati con 110 e lode «Sei bravo? Allora non ti assumono»
«I giovani hanno ragione, le imprese cercano molti analfabeti», ha detto il ministro dell'Università
Bologna, convegno su scuola e mondo del lavoro. Raccomandazioni e precariato
DAL NOSTRO INVIATO
BOLOGNA—- Ecco il curriculum di un laureato modello: scienze naturali con 110 e lode a 23 anni. Poi due borse di studio e conseguente specializzazione con il massimo di voti in scienze e tecniche delle piante officinali. Quindi dottorato di ricerca e una decina di pubblicazioni internazionali. Specialista in botanica farmaceutica e decontaminazione del terreno usando piante con effetto spugna. Oggi, a 32 anni, Giorgio Giachetti, fiorentino, ha soltanto un lavoro (precario): istruttore di scuola guida. La sua conclusione è amarissima: «Ho sbagliato a studiare troppo».
In tanti gli rispondono di no, che studiare è sempre la cosa migliore. Cesare Damiano, ministro del lavoro: «Avere una laurea fa comunque la differenza». Andrea Cammelli, direttore di Almalaurea, il consorzio fra università nato per favorire lo sbocco professionale: «Sul tempo lungo lo studio resta l'investimento migliore». Però Fabio Mussi, ministro dell'Università, ammette: «Le imprese cercano molti analfabeti».
La crescente difficoltà nel trovare uno stipendio è stata certificata nel convegno di Almalaurea su Università e occupazione. Troppo scarso il numero dei laureati e troppo pochi quelli che lavorano presto, comunque con retribuzioni troppo basse. Fabio Mussi la definisce «una mattanza» e avverte: «L'Italia ha bisogno di una scossa, sennò non si riprenderà mai stabilmente».
Un dato che inquieta: è sempre di gran moda la raccomandazione, sembrava in declino ma per molti è la scorciatoia vincente. Uno su cinque ce la fa grazie alla spintarella. Amicizia e parentela aiutano. Non sempre però. Il giovane scienziato di Firenze, figlio di un professore universitario, è allergico al mi manda papà. «Meglio deluso che raccomandato».
La sua storia emblematica è stata portata a conoscenza di una platea di capi della politica, dell'università e del mondo del lavoro. C'era anche Romano Prodi che ha promesso: «Dobbiamo porre rimedio ad alcune particolarità del nostro mercato del lavoro».
Il ministro Damiano precisa: «Nel programma abbiamo un chiaro riferimento all'esigenza di cancellare le forme più precarizzanti». Proprio al governo si rivolge Giovanna, 25 anni, laurea in economia: «Sono pagata 500 euro. In Francia al 90 per cento dei laureati si propone un contratto indeterminato mentre in Italia gli si offre un rimborso spese per l'ennesimo stage».