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Corriere-La protesta chiude tutte le scuole di Roma

Domani saranno pubblicati i nomi degli insegnanti annuali di III fascia. Il Lazio ultimo in Italia a fare le nomine La protesta chiude tutte le scuole di Roma La metà degli istituti ha...

16/11/2004
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Corriere della sera

Domani saranno pubblicati i nomi degli insegnanti annuali di III fascia. Il Lazio ultimo in Italia a fare le nomine

La protesta chiude tutte le scuole di Roma

La metà degli istituti ha "rifiutato la riforma", solo il 20% la sta applicando in tutti i suoi aspetti

Traffico paralizzato e scuole chiuse. Tanti bambini, anche sotto la pioggia, insieme a mamme impegnate o a papà precari. Ma alla manifestazione di ieri contro la riforma Moratti e ai tagli alla scuola nella finanziaria, c'erano pure bidelli accanto a presidi, studenti a fianco dei loro professori. "In questi mesi, coinvolgendo i genitori, i bambini e gli insegnanti abbiamo messo in atto una serie di iniziative per "boicottare" dolcemente la riforma - spiega Annalisa Spadolini del Coordinamento romano in difesa della scuola pubblica - lavorando soprattutto sul tempo pieno per ricostruirlo nonostante l'orario ridotto". Secondo i dati dell'organizzazione, confluita insieme ai sindacati confederali in piazza Navona, il 50% delle scuole romane ha rifiutato la riforma, un 30% l'ha accettata parzialmente e un 20% la sta applicando in tutti i suoi aspetti. "Adesso la nostra sfida è "resistere", anche se sarà sempre più difficile perché ormai parliamo di una legge dello Stato". Annalisa è anche la rappresentante del Com (Coordinamento per l'orientamento musicale) e insegna "Flauto" alla scuola media a indrizzo musicale "Via Bagnera". Il decreto attuativo 59 dove si indicano i piani di studio, si è "dimenticato" delle 700 scuole come la sua (300 nel Lazio): "Non siamo stati nominati né nelle classi di concorso, né come programmi di studio. Ora cerchiamo di "agganciarci" alla riforma delle superiori che dovrebbe istituire i "licei musicali"". Tra i Cobas, dietro lo striscione dei precari, nel corteo diretto a piazza Venezia, tante storie simili di eterna attesa. Roberta Ciuto , 43 anni, fa la supplente da 1990: "Adesso sto lavorando in un istituto tecnico ma in attesa di licenziamento. Ho infatti un contratto con la formula "sino ad avente diritto"". E l'avente diritto busserà presto alla porta della sua classe. Domani saranno infatti pubblicati i nomi degli insegnanti annuali di III fascia e dai primi di dicembre, molti supplenti torneranno a spasso. Gli uffici regionali del Lazio sono gli ultimi in Italia a completare questa procedura. Ma lei non si arrende: "Ho pensato tante volte di fare altro, ma amo troppo questo lavoro".
Lorenzo Casalino, 18 anni, fa il V liceo scientifico all'Istituto Montessori di di via Casperini: "Il fatto che siamo tutti qui, bidelli, presidi, maestre e dottorandi dovrebbe far riflettere. Anche chi non conosce a fondo la riforma come me, vede che sta procurando solo problemi: nella nostra scuola, hanno "tagliato" alcuni docenti obbligando quelli rimasti a fare tutti 18 ore, così, a differenza di quanto avveniva prima nessuno ha ore disponibili per fare supplenze in altre classi. Risultato: da 20 giorni non abbiamo l'insegnante di "Scienze della terra" e nelle ore scoperte restiamo soli in classe". E domani, per una "giornata mondiale di protesta" gli studenti torneranno in piazza. Insoddisfatta e "in vendita" come recita il cartello al collo, la dottoranda Alessia Anselmi, 34 anni, biologa, con una borsa di studio in "Immunologia" a Tor Vergata: "Ho uno stipendio di 819 euro mensili, tra quattro mesi sarò disoccupata. Vorrei pensare anche a una famiglia, ma con questa incertezza è impossibile. E poi dicono che non si fanno più figli".
Flavia Fiorentino


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