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Corriere-La Moratti apra un dibattito sulla riforma

LA LETTERA La Moratti apra un dibattito sulla riforma Caro Ministro, considerato che ella si accinge ad una serie di audizioni con diverse realtà, in merito al decreto attuativo della Legge...

07/03/2005
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Corriere della sera

LA LETTERA
La Moratti apra un dibattito sulla riforma
Caro Ministro, considerato che ella si accinge ad una serie di audizioni con diverse realtà, in merito al decreto attuativo della Legge 53 per le scuole superiori, vorrei offrire il mio contributo al dibattito, visto che le voci che si rincorrono stanno creando incertezza tra le famiglie.
Penso che una riforma della scuola non possa prescindere dalla "memoria" e dalle indicazioni di chi ci ha preceduto. Deve innanzitutto garantire a tutti pari opportunità, indipendentemente dal ceto sociale di appartenenza. Il secondo ciclo del sistema formativo, previsto dalla Legge 53 delinea una netta divisione tra i licei, definiti "propedeutici" al proseguimento degli studi e l'istruzione e formazione professionale, canale finalizzato al lavoro. Tale schema sta suscitando molte reazioni negative. In Milano e provincia le iscrizioni si sono già indirizzate verso i licei, ritenuti più rassicuranti, determinando un calo sensibile degli iscritti nei tecnici e professionali. Inoltre i "passaggi" tra i due sistemi sono considerati da molti difficilmente realizzabili.
Perché cancellare il sistema attuale? I percorsi quinquennali hanno risposto alle diverse caratteristiche dei ragazzi, ai diversi bisogni e obiettivi formativi, anche se con evidenti elementi di criticità che devono essere affrontati e risolti. I dati dell'Istat mostrano che chi esce dai professionali e dai tecnici gode di interessanti sbocchi professionali: rispettivamente il 75,7 per cento e il 67,3 dei diplomati, a tre anni dal diploma, hanno già un'occupazione. I tassi di successo a livello universitario sono confortanti: su 100 immatricolati provenienti dai professionali si laurea il 28,3%, mentre per gli istituti tecnici si sale al 41,7%.
Consapevole del bisogno di innalzare qualitativamente il livello della scuola italiana, propongo alcune linee guida per una proposta di riforma. Qualità del fare scuola: i tempi necessari e distesi, la corresponsabilità del gruppo docente e i percorsi individualizzati sono strumenti indispensabili per un rilancio della scuola pubblica; reintroduzione del concetto costituzionale di obbligo scolastico e suo innalzamento almeno fino al primo biennio delle superiori; coerenza tra obiettivi e risorse disponibili; stabilità del personale della scuola: la precarizzazione produce demotivazione e incertezza.
Nel salutarla rispettosamente, invito il suo ministero a dar vita a una consultazione delle scuole italiane, così come richiesto da varie parti. L'assessorato all'Istruzione della Provincia di Milano mette a disposizione di tutti gli istituti il sito www.provincia.milano.it e coglie l'occasione per invitarla ad aprire il dibattito con un suo atteso contributo.

Assessore provinciale all'Istruzione
Giansandro Barzaghi


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