Corriere: «L'ora di religione non deve essere storia delle religioni»

GENOVA — L'ora di religione non deve essere «un generico insegnamento di storia delle religioni, un panorama comparativo di diversi culti», bensì «una vera ora di religione cattolica», lo ha detto l'arcivescovo di Genova e presidente della Cei Angelo Bagnasco parlando con i giornalisti dopo la messa di inizio dell'anno pastorale celebrata nella cattedrale di San Lorenzo. Bagnasco ha indicato le linee della sua pastorale triennale e nell'omelia si è soffermato sul tema della famiglia, del matrimonio e dell'educazione dei figli. Proprio parlando di quest'ultimo argomento ha chiarito il suo pensiero sull'ora di religione prevista nei programmi scolastici: «Non si tratta di un'ora di catechismo, non è quindi un insegnamento di fede.
Il catechismo si deve svolgere in altra sede e in altro modo — ha detto — ma, in base al Concordato, è un insegnamento di storia e di cultura della religione cristiana e cattolica. Non di tutte le religioni. Si può privilegiare l'aspetto culturale, ad esempio la storia della Chiesa, ma anche quello dell'illustrazione dei valori e delle radici cristiane». Un richiamo anche agli insegnanti perché evitino quello che, negli ultimi anni, è sembrato un progressivo scivolamento verso un insegnamento sempre più allargato alla storia delle diverse religioni.
Bagnasco ha ancora una volta sottolineato la grande attenzione che la Chiesa dedica alla famiglia: «Quanto più la famiglia è sfidata, tanto maggiore sentiamo il compito di annunciare il Vangelo della famiglia, la bellezza dell'amore unico».