Corriere-Insegnante cambia aula: "No al crocifisso avvitato al muro"
Due anni di scontri in un istituto della Bergamasca. Avvertimento scritto del preside dopo il trasferimento delle lezioni Insegnante cambia aula: "No al crocifisso avvitato al muro" BERGAMO ...
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Due anni di scontri in un istituto della Bergamasca. Avvertimento scritto del preside dopo il trasferimento delle lezioni
Insegnante cambia aula: "No al crocifisso avvitato al muro"
BERGAMO - Il preside è arrivato al punto di fissare il crocifisso al muro con tanto di viti. Ma lui non ne ha mai voluto sapere di quella "ingombrante" presenza dietro le spalle. E per evitarla ha deciso di trasferire le sue lezioni in aule sprovviste di croci. Un espediente che non ha convinto il capo d'istituto e che è valso al professor Luigi Girelli un avvertimento scritto, la prima delle sanzioni previste per chi lavora nella pubblica amministrazione. La disputa che si è accesa nelle aule dell'Istituto superiore Valle Seriana di Gazzaniga riapre antiche ferite tra chi vuole una scuola laica, e come tale priva di qualsiasi simbolo religioso, e chi intende mantenersi fedele alla tradizione. Per il professore, 39 anni, quattro dei quali spesi ad insegnare Italiano e Storia nell'istituto bergamasco, la presenza del crocifisso è inaccettabile: "La Costituzione parla chiaro e afferma solennemente il principio della laicità dello Stato. E non dimentico che ogni insegnante che diventa di ruolo giura sulla Carta Costituzionale".
La diatriba s'è iniziata due anni e mezzo fa quando la Provincia ha inviato a tutti gli istituti una comunicazione che ricordava le disposizioni del Regio decreto del 1924 che sanciva l'obbligo del crocifisso. Girelli non ha mai accettato il diktat e da allora ogni volta che è entrato in aula ha tolto lo sgradito "ospite". Fino a che, approfittando delle vacanze di Natale, il preside Antonio Savoldelli non ha dato disposizione di fissare al muro con le viti il crocifisso. Il professore non si è piegato e ha deciso di dirottare le sue lezioni in aule senza crocifisso. La disputa è poi tracimata, attraverso un'intervista a un'agenzia di stampa, all'esterno. Risultato? Girelli ha ricevuto un verbale riservato con la contestazione degli addebiti e poi gli è stato notificato un avvertimento scritto.
A questo punto la palla è passata in mani sindacali con la richiesta di revoca e l'avvio di una conciliazione amichevole presso l'ex Provveditorato. Da tenersi, è ovvio, in un'aula rigorosamente priva di crocifisso alla parete.
Cesare Zapperi