Corriere-Il ministro corregga il mio progetto e lo utilizzi
L'INTERVISTA "Il ministro corregga il mio progetto e lo utilizzi" Il senatore dei Ds: "Lancio un appello: combattiamo le scelte del governo" ROMA - Per stare alla larga dalle polemiche, il ...
L'INTERVISTA
"Il ministro corregga il mio progetto e lo utilizzi"
Il senatore dei Ds: "Lancio un appello: combattiamo le scelte del governo"
ROMA - Per stare alla larga dalle polemiche, il nome di Letizia Moratti non lo pronuncia mai. Ma nel giorno dell'"evento mediatico" che già dal titolo del programma, "Punto e a capo...", cancella con un tratto di penna la "sua" riforma, l'ex ministro Luigi Berlinguer, senatore dei Ds, proprio non ce la fa a nascondere la rabbia, il dispiacere, l'amarezza. E lancia non uno, ma due appelli. Il primo al mondo della scuola, perché combatta contro "le scelte raccapriccianti del governo". Il secondo al ministro, "perché ci ripensi". Andrà a dirglielo al Palazzo dei Congressi?
" Il ministro mi ha invitato con una lettera personale, ma non ci sono le condizioni politiche per conferire agli Stati generali. Fino a ieri non si conosceva nemmeno il programma, che nei convegni scientifici viene comunicato un anno prima. I nomi, poi, sono inesistenti. A parlare di scuola e fede è stato invitato monsignor Maggiolini, uno che nega che l'Islam sia una religione, e doveva esserci perfino Baggio. Noi non andiamo a indottrinamenti di questo genere".
Un ex ministro poteva dire cose interessanti...
"Volevano una voce alternativa, un alibi, ma hanno avuto paura delle contestazioni. L'ossessione di questi Stati generali è comunicare all'esterno, riducendo la dialettica interna ".
Non andare non è uno sgarbo?
"No, è la posizione politica dell'Ulivo, che manderà degli osservatori . Invece di scegliere una linea di populismo mediatico invitando 1.300 persone per tre mezze giornate, il governo poteva avviare una discussione negli spazi dovuti ".
Non è che le dispiace non firmare la riforma con il suo nome?
"Per me possono anche chiamarla "riforma Moratti". Mi fa rabbia perché hanno trovato una riforma praticamente compiuta, complessa ma non ideologica. Un governo intelligente alla Kohl o alla Aznar avrebbe avanzato il canestro per raccogliere i frutti, intestandosi la riforma . Invece hanno frenato il treno in corsa, com'è nella linea dei cento giorni, "arrivo io e cambio tutto"".
Allude al premier?
"Questa è la linea di Berlusconi, non del ministro. Con lei c'erano stati incontri produttivi. Ma ha prevalso la linea di Forza Italia, forse hanno dovuto pagare delle cambiali elettorali alle corporazioni e al mondo del privato. Tutto questo casino per un progetto fantasma. Bertagna vuole le superiori di quattro anni, An di cinque... Il governo è finito in un cul de sac e non sa come uscirne".
La soluzione?
"La riforma non sarà in vigore prima del 2004. Il ministro è ancora in tempo, faccia partire subito la riforma dell'Ulivo e la corregga in itinere, senza palingenesi. Non si può bloccare l'autonomia e l'attuazione dei cicli per il gusto di cambiare. Ci impegneremo perché non passi lo scempio dei quattro anni alle superiori".
Parteciperà ai "controstati"?
"Civettare in un corteo è narcisismo. Sono con i ragazzi, ma non voglio metterci il cappello sopra. Se ci sarà un'assemblea, vedremo...".
Monica Guerzoni