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Corriere-I test di valutazione e la prof d'inglese

diario di classe I test di valutazione e la prof d'inglese Sono un milanese che fa parte del Gruppo di lavoro che a livello ministeriale ha progettato il Servizio nazionale di valutazione dell...

18/04/2005
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Corriere della sera

diario di classe
I test di valutazione e la prof d'inglese
Sono un milanese che fa parte del Gruppo di lavoro che a livello ministeriale ha progettato il Servizio nazionale di valutazione della scuola e che è membro del Comitato tecnico-scientifico dell'Invalsi. L'idea che ci ha guidati è stata quella di dotare anche l'Italia, ultima arrivata tra i Paesi europei, di un Servizio nazionale di valutazione della scuola. Esso somministra prove esterne per livelli diversi di classi, allo scopo di verificare i livelli di apprendimenti di base. Da queste prove si traggono informazioni dalle quali ciascun soggetto coinvolto deve trarre indicazioni operative: il Ministero, le Direzioni scolastiche, le scuole, gli insegnanti, le comunità locali. Pertanto i risultati devono essere resi pubblici e trasparenti. Il principio fondamentale è quello dell'accountability: il sistema scolastico deve dar conto di come e con quali risultati si spendono i soldi dei cittadini. Ovviamente, continuano ad esistere le prove interne e l'autovalutazione. La valutazione esterna è diventata obbligatoria per legge: è una parte importante dell'attività formativa. Quale uso dei dati? Supponiamo che le prove esterne verifichino che una classe non conosce l'inglese, previsto per il suo livello, diversamente dai risultati degli esami interni e dell'autovalutazione. Questi dati serviranno a riesaminare come si insegna o quali circostanze ambientali impediscano il raggiungimento degli standard previsti. Al termine di questo riesame si conosceranno meglio le ragioni della differenza dei giudizi e si vedrà se sono i test che sono mal fatti o se è l'insegnante che non sa l'inglese! La verifica esterna è un aiuto a comprendere meglio i bisogni degli studenti e delle famiglie e, dal punto di vista degli insegnanti, ad autovalutare le proprie prestazioni e a migliorarle. Intanto le indagini internazionali esterne (violente?!) dicono che siamo tra il 26° e il 29° posto su scala Ocse. Forse da qui si dovrebbe ripartire. * Comitato Tecnico Invalsi


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