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Corriere-I genitori dei bambini del 97: lo iscrivo o non lo iscrivo un anno prima?

E' stato il tormentone dell'estate. "E' un'occasione da non perdere". "No, lasciamolo divertire ancora un po'" I genitori dei bambini del '97: lo iscrivo o non lo iscrivo un anno prima? Mogli e ...

25/08/2002
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Corriere della sera

E' stato il tormentone dell'estate. "E' un'occasione da non perdere". "No, lasciamolo divertire ancora un po'"

I genitori dei bambini del '97: lo iscrivo o non lo iscrivo un anno prima?

Mogli e mariti si dividono Gli insegnanti vengono tempestati di domande

MILANO - L'ultimo rebus della scuola è diventato l'incubo dei genitori del '97. Sono le mamme e i papà che, nell'anno in cui Hong Kong veniva restituita alla Cina e Dario Fo riceveva il Nobel per la letteratura, si arrabattavano fra biberon e pannolini, vaccinazioni e notti insonni. Si erano illusi che i loro problemi fossero finiti quando i figli hanno preso confidenza con la forchetta, hanno imparato a vestirsi (quasi) da soli e si sono rassegnati ad abbandonare il lettone. Invece no. I genitori del '97 hanno trascorso l'estate parlando solo di un argomento: la riforma Moratti. Sotto l'ombrellone e durante la passeggiata al rifugio. Nelle più o meno lunghe telefonate a casa. Da giugno in qua, non si sta discutendo d'altro. E adesso siamo alle battute decisive. Il ministro Letizia Moratti ha garantito che in settembre, fra meno di venti giorni insomma, parte la sperimentazione: questo significa che potranno essere iscritti in prima elementare anche i bimbi nati dal 1° gennaio al 28 febbraio del '97.
Eccolo, il bivio: insistere con l'ultimo anno di scuola materna, o tentare il salto alla primaria? I genitori del '97 guardano i loro bimbi e si chiedono se sia meglio lasciarli ancora un anno a giocare sereni, o se valga la pena di far guadagnare un anno "che non si sa mai un domani come andranno le cose". Negli schieramenti in riva al mare, di solito, i papà sono più decisi. Davide Garatti, ad esempio, non vede l'ora di firmare il modulo di iscrizione: "E' un'occasione da non perdere. Si comincia prima e avrai sempre un anno di vantaggio sui coetanei". La moglie accetta ma non condivide: "Io 'sta bimba non me la vedo proprio, inchiodata a un banco per tutta la giornata". E Sandra Zucchetti, che ha già Federico alle elementari e che potrebbe iscrivere in prima Raffaele, nato il 24 febbraio '97, dà man forte all'amica e insiste con lo slogan: "Lasciamoli vivere".
E siamo soltanto alla teoria. Perché poi c'è la pratica, cioè il caos. Capita infatti che fino all'ultimo nessuno saprà se la scuola scelta per il proprio figlio sarà tra quelle che ospiteranno la riforma. E dunque: chi vorrebbe anticipare potrebbe non essere in condizioni di farlo. Al contrario, l'occasione potrebbe venire offerta a chi non ha nessun interesse di sfruttarla. Alla fine, c'è da scommettere, saranno tutti scontenti. Anche perché, come fa notare Filippo Maraffi, papà di Giorgio (classe '96), "Se arriva la sperimentazione, mio figlio, oltre a trovarsi in classe bambini nati un anno dopo di lui, dovrà seguire una programmazione diversa da quella su cui io e mia moglie contavamo".
Intanto, il tempo stringe. I genitori del '97 mendicano informazioni ovunque. C'è quello con l'amico in segreteria del Provveditore e quella senza pudore che fa squillare il cellulare della direttrice anche il 20 agosto. Le insegnanti vengono tempestate di domande e ci si collega al sito del ministero alla ricerca di novità. Inutilmente. Senza contare che anche i bambini del '97, come i loro genitori, sono un po' confusi: e la piccola, ansiosa di comprarsi lo zaino di Barbie per andare in prima, come la prenderà quando le diranno che la sua scuola non è stata scelta dalla riforma?
Elisabetta Soglio


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