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Corriere: Fioroni pronto ad autorizzare la scuola araba

Ma per la ripresa delle lezioni si aspetta il consenso finale del Comune

18/10/2006
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Corriere della sera

MILANO — «Siamo pronti ad autorizzare la scuola araba». Il ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, sblocca la vicenda dell'istituto italo-egiziano aperto il 9 ottobre con un blitz e chiuso dal prefetto dopo tre giorni di lezione. Via libera a sorpresa, dopo dieci giorni di dibattiti infuocati, con il caso discusso in Parlamento, interventi di politici e intellettuali. Ora i requisiti ci sono, programmi e docenti sono sotto osservazione, non c'è più motivo di indugiare. Si riparte. «Non appena il Comune avrà espresso parere positivo sull'idoneità dell'edificio».

Era stato lo stesso Fioroni, la scorsa settimana, a bocciare l'elementare e media intitolata a Nagib Mahfuz: «Senza autorizzazione, non si apre nessuna scuola», aveva detto. Da allora, una pioggia di polemiche, manifestazioni davanti all'istituto, l'annuncio di ricorso al Tar contro il blocco delle lezioni, decine di verifiche e sopralluoghi, cento bambini a casa in attesa di conoscere il loro destino. Tutto fermo fino all'annuncio di ieri. Con Fioroni impegnato a «interrompere il gioco poco serio dello scaricabarile» per dare una svolta all'istituto arabo di Milano, il primo in Italia. Laico, bilingue, straniero.

Fioroni, ieri a Milano per l'assemblea delle province italiane, ha spiegato: «Il direttore scolastico lombardo Mario Dutto incontrerà i rappresentanti del consolato egiziano per l'elenco dei testi da adottare e convocherà i responsabili della scuola per la consegna dei nomi dei docenti. Con questi ultimi adempimenti, il ministero è in grado di procedere all'autorizzazione».

La riunione tra Dutto e il console Sherine Maher si è tenuta nel pomeriggio: «È stato un colloquio positivo».

Nessun commento in via Ventura. «Aspettiamo, non è ancora finita», dice la direttrice, Lidia Acerboni. Già oggi i responsabili della scuola consegneranno ai vigili del fuoco la nuova certificazione sui lavori eseguiti nell'edificio. Nel pomeriggio, vedranno il direttore scolastico lombardo.

Tutto risolto. O quasi. Fioroni lo ha ribadito: «La scuola potrà aprire non appena il Comune, che è l'unico che lo può fare, sbloccherà la pratica sui locali». Poi la precisazione: «Anche in questo caso si seguono le norme che regolano le scuole straniere, che si aprono tutte allo stesso modo, non in base alla provenienza di chi le propone». Ogni anno, i piccoli egiziani dovranno sostenere un esame di idoneità per ottenere il titolo di studi italiano.

Apertura a giorni, forse la prossima settimana. «Speriamo», dicono dall'istituto. Se lo augura il responsabile nazionale Scuola dei Ds, Andrea Ranieri: «Il via libera del ministro è un fatto positivo. Questa vicenda ci insegni a considerare l'immigrazione come un fenomeno strutturale e non come un'emergenza». Ranieri lancia un appello al Comune di Milano, «perché non si trinceri dietro inaccettabili alibi». Ribatte l'assessore milanese Mariolina Moioli: «Non c'è stato nessun accanimento, abbiamo seguito le procedure. Appena i vigili del fuoco saranno pronti, consegneremo tutto alla direzione scolastica».

Esulta Rifondazione, mentre Stefano Pedica, a capo della segreteria politica dell'Italia dei Valori, commenta: «Fioroni sbaglia, non è con questa scorciatoia che si facilita l'integrazione». Il centrodestra lombardo è compatto. Il capogruppo di An in Regione, Roberto Alboni, commenta: «Fioroni crea un gravissimo precedente». Mariastella Gelmini, coordinatrice regionale di Forza Italia, aggiunge: «Fioroni? Speedy Gonzales. La verifica degli insegnanti e dei programmi richiede tempo e attenzione». La Lega continua: «Il sindaco Moratti dica no».

Il vicesindaco Riccardo De Corato presenta un'interrogazione a Fioroni: «Mi chiedo se dopo più di un mese dall'inizio dell'anno scolastico ci siano ancora i presupposti per garantire un regolare percorso formativo agli alunni egiziani. I bambini che frequentano le scuole italiane sono in classe dall'11 settembre. In via Ventura hanno iniziato il 9 ottobre». Le polemiche continuano


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