Corriere - Favorevoli e contrari
FAVOREVOLE Marzano: "Pari dignità tra licei e istituti professionali" "Alla cultura umanistica si affianca l'"umanesimo del lavoro", valorizzato con stage in azienda" ROMA - "Difendo la ...
FAVOREVOLE
Marzano: "Pari dignità tra licei e istituti professionali"
"Alla cultura umanistica si affianca l'"umanesimo del lavoro", valorizzato con stage in azienda"
ROMA - "Difendo la riforma della scuola per due motivi: introduce la pari dignità tra licei e insegnamento professionale; prevede la possibilità di passare da un percorso formativo all'altro". Il ministro delle Attività produttive, Antonio Marzano, è tra i più convinti sostenitori del progetto messo a punto da Letizia Moratti. La discussione nel governo è molto animata. Il primo problema è quello della copertura della riforma. Ci sono stime sui costi?
"Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha chiesto un approfondimento sui costi: fa il suo mestiere. Nel complesso la Moratti stima un fabbisogno per la scuola pari a circa 15 mila miliardi di lire (7 milioni di euro) solo per il primo anno di applicazione della riforma".
Tremonti e Moratti sembrano avere idee diverse anche sui tempi di attuazione della riforma. E' così?
"Tremonti si preoccupa della copertura finanziaria e suggerisce di procedere per gradi sulla base delle risorse disponibili. La Moratti, invece, preferisce un'attuazione legata alla logica interna della riforma".
La sua opinione?
"Vediamo prima i dati che ci porterà Tremonti. Se non ci saranno vincoli economici oggettivi penso che non ci saranno problemi ad accettare l'impostazione della Moratti".
I centristi, invece, criticano alcune misure. Per esempio l'età di accesso alle elementari e la scansione dei bienni tra elementari e medie. Sono ostacoli superabili?
"Penso proprio di sì. Abbiamo bisogno di questa riforma. L'Ocse (l'organizzazione dei Paesi più sviluppati n.d.r.) colloca l'Italia al 25° posto su 30 dell'efficienza scolastica".
E la riforma Moratti aumenterà "l'efficienza" della scuola?
" Intanto introduce un principio fondamentale: quello della pari dignità tra licei e formazione professionale. Alla cultura umanistica si affianca ora un "umanesimo del lavoro", un tipo di preparazione in cui verrà valorizzata al massimo l'esperienza diretta attraverso "stage" in azienda".
Non si rischia di accentuare il divario tra liceo e scuola professionale?
"No. Intanto perché sono previsti "ponti" di adeguamento per passare da un percorso formativo all'altro. E poi, ed è un aspetto fondamentale, si potrà misurare il livello di apprendimento degli studenti. Infine, con gli esami di Stato, ci sarà una verifica rigorosa per tutti
". Giuseppe Sarcina
CONTRARIO
Volontè: "Così si deprime la vivacità di un bimbo"
"Se c'è una cosa che funziona sono le elementari e le medie. Perché riformularle?"
ROMA - "La vivacità di un bambino di cinque anni non può essere depressa anticipando il suo ingresso alla scuola elementare. E non riesco a trovare una ragione per cui la nostra posizione, condivisa nella scorsa legislatura da tutta la Casa delle Libertà, debba subire un cambiamento radicale". Luca Volontè, presidente del gruppo Ccd-Cdu alla Camera, è fortemente critico nei confronti della riforma Moratti. Accusa gli alleati di mancanza di coerenza per avere "fatto barricate contro la riforma Berlinguer", ma averne scritta poi un'altra con "gravi analogie". E lancia un altolà al governo: "La Riforma della scuola non può essere materia di delega. Il Parlamento deve poter dire la sua". Perché il Biancofiore boccia la bozza Moratti?
"Per due motivi. Siamo contrari all'accorpamento dei cicli scolastici con una scansione biennale: se c'è una cosa che funziona nel nostro sistema scolastico è la scuola elementare e media. Perché riformularle? E poi non vogliamo l'anticipo della scuola elementare a 5 anni che ridurrebbe di un anno la scuola materna. Ma tutto ciò non dovrebbe stupire nessuno".
E invece?
"Invece sembra di sì. Noi non facciamo altro che ripetere cose che abbiamo condiviso con tutta la Casa delle Libertà, quando abbiamo accusato la riforma Berlinguer di aver disegnato una scuola che poco assomigliava alla cultura italiana".
Cos'è questo, un richiamo alla coerenza?
"Non solo. Fino a quando non ci si dimostra che era sbagliato quello che tutti noi abbiamo sostenuto, noi non possiamo che continuare a sostenerlo. Io ho due bambine, la più grande ha 4 anni e potrebbe incappare nella riforma e non sono affatto favorevole che venga pressata fin da quell'età in una scuola riqualificata, ma che non può concedere pieno spazio alla creatività e alla fantasia".
Questa battaglia non nasconde la difesa delle scuole private che perderebbero clienti per le "primine"?
"Questa è una riflessione che incide in maniera molto marginale. La nostra grande battaglia a favore della scuola privata sarà modificare la Costituzione".
Il governo auspica di avvalersi della legge delega.
"Sono molto preoccupato per questo. Questo governo ha già chiesto molte deleghe. Spero che questo sia un disegno di legge che dia la possibilità al Parlamento di esprimere il proprio parere e raccogliere un largo consenso per una riforma così importante".