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Corriere: Esami di riparazione, il Senato boccia Fioroni

Il decreto già contestato dagli studenti. Ma il ministro ribatte: «Informazione distorta, è solo un modo diverso di recuperare i debiti»

18/10/2007
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Corriere della sera

Votato quasi all'unanimità un ordine del giorno di Calderoli: decida il Parlamento

ROMA — Stop del Senato alla linea del rigore a scuola, di cui il ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni ha fatto la propria bandiera. L'aula di Palazzo Madama, infatti, ha approvato quasi all' unanimità un ordine del giorno del senatore della Lega Roberto Calderoli che suona come una bocciatura della proposta più impegnativa fatta dal ministro, quella che impone già dal prossimo anno il recupero dei debiti, pena la bocciatura, prima dell'avvio delle lezioni. Dopo i cortei dei liceali e a due settimane dall'esame del provvedimento, Calderoli ha chiesto di ridiscutere ed eventualmente modificare il decreto ministeriale. E il Senato gli ha dato ragione. Il provvedimento che impone ai ragazzi di recuperare il debito entro una data certa potrebbe slittare al 2009. Sempre al Senato ieri il ministro ha incassato il sì definitivo al decreto legge sull'avvio dell'anno scolastico 2007-08.
PARLAMENTO — Per Calderoli Fioroni ha «surrettiziamente» reintrodotto gli esami di riparazione usando un atto amministrativo quando sarebbe stata necessaria una legge. «Il mio ordine del giorno — dice Calderoli — ferma il ministro Fioroni sugli esami di riparazione e restituisce la parola al parlamento». Il ministro dell'Istruzione non mostra segni di cedimento sul fronte del rigore. Contrattacca «sull'informazione distorta e sulle strumentalizzazioni che dipingono il nostro decreto come una reintroduzione degli esami di riparazione»; respinge l'accusa di aver evitato il passaggio alla Camere: «Si tratta solo di una rimodulazione dei tempi per il recupero dei debiti come prevede la legge che impedisce l'accesso alla maturità a chi non ha colmato le lacune». E ricorda che questa volta le scuole saranno messe davvero in condizione di organizzare i corsi grazie a quasi 200 milioni di euro che si tradurranno in una retribuzione oraria di 50 euro lordi l'ora per i docenti coinvolti. Troppo poco? In caso di rinuncia i presidi potranno chiamare neolaureati o professori in pensione. Dal viceministro Mariangela Bastico una stoccata a Calderoli: «Forse che il senatore vuole veramente ripristinare gli esami di riparazione, in cui tutto il carico del recupero era sulle spalle delle famiglie?».
LA PROTESTA — Gli studenti di sinistra hanno vinto, almeno questa partita. Ed ora sperano nel confronto in commissione e in aula per bloccare o rivedere le novità introdotte da Fioroni.
«Pretendiamo di essere ascoltati: il ministro riapra la discussione», chiedono i giovani della Rete che hanno organizzato proteste in molte piazze. Soddisfatti i ragazzi dell'Uds: «Vediamo in questo atto una sicura sensibilità rispetto alle nostre aspettative ma vediamo anche una volontà da parte della destra di strumentalizzare le nostre richieste ». E la destra? «Fioroni non ha proposto alcuna novità: la riforma Moratti prevedeva la verifica dei debiti ma ogni due anni — dice il senatore Giuseppe Valditara, responsabile scuola di An —. Così ci saranno più bocciati».
TERZA MEDIA — Sempre ieri, infine, il Senato ha approvato in via definitiva il decreto legge sull'avvio dell'anno scolastico in corso.
Tra le novità la reintroduzione dell'ammissione agli esami di terza media con una ulteriore prova scritta a carattere nazionale per valutare i livelli di apprendimento degli studenti, il tempo pieno nella scuola primaria e sanzioni più rapide per i docenti che non fanno il loro dovere.


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