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Corriere: Epifani: mobilitazione a ottobre se il Cavaliere va avanti così

La Cgil Il leader sindacale: non piegheremo la testa davanti al governo

07/07/2008
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Corriere della sera

DAL NOSTRO INVIATO
SERRAVALLE (Pistoia) — «Non piegheremo la testa davanti al governo. Se Berlusconi persiste su questa linea che sta distruggendo salari e pensioni, a ottobre saremo costretti a una grande mobilitazione»: Guglielmo Epifani prevede un autunno caldo. E non esclude lo sciopero generale, se necessario «separato». «Insieme a Cisl e Uil stiamo cercando soluzioni condivise, ma per quanto ci riguarda, noi non resteremo a guardare mentre i prezzi mangiano i salari senza che il governo intervenga», ha affermato ieri. Ed è stata in qualche maniera una risposta a Raffaele Bonanni: il leader della Cisl giovedì aveva detto che «i sindacalisti non devono fare politica, non devono sempre dire no al governo ». «Non replico a Bonanni, faccio solo il mio lavoro», ha tagliato corto. Tono pacato. Messaggio chiaro: «Noi andiamo avanti, anche da soli». Epifani ha comunque lanciato un siluro anche contro il Pd di Veltroni: «Vedo un partito attraversato da divisioni e correnti che non si sa dove portano. Serve invece un'opposizione unita e forte per contrastare in maniera democratica un governo che avuto una forte legittimazione popolare».
Epifani, intervistato dal direttore del TG La7 Antonello Piroso, ha parlato dal palco della rassegna Cgil-Incontri organizzata fra i ruderi della rocca di Serravalle Pistoiese, nella «rossa» Toscana. «Sembra un condottiero medievale che tenta di rompere l'assedio. Chi sono gli aggressori? Berlusconi, Tremonti, Sacconi. E Bonanni, ovviamente», hanno scherzato i promotori dell'evento. Il segretario della Cgil prima di prendere in mano il microfono ha cercato di dribblare la politica. «Voglio parlare solo di sindacato». Alla manifestazione anti Berlusconi di domani a piazza Navona comunque non andrà: «Ho altro a cui pensare». E pure sulla raccolta di firme promossa da Veltroni, è stato freddo: «Non faccio politica». Sui temi sindacali Epifani ha ribadito posizioni che lo allontanano sempre di più dalla Cisl (e lo avvicinano all' Ugl di Renata Polverini). A partire dalla proposta del ministro Sacconi di evitare l'inseguimento salari-prezzi, legando invece gli stipendi alla produttività. Un'ipotesi, quest' ultima, che in parte piace a Bonanni. «La produttività non c'entra — ha commentato Epifani —. E dico a Bonanni: non c'è tempo per aspettare che la crescita riparta. Il problema è che i prezzi stanno erodendo adesso salari e pensioni. Servono subito sgravi fiscali. Si può partire dalla tredicesima. Se non si sostengono i consumi, il Paese non può ripartire». Secondo Epifani, fra l'altro la Bce ha sbagliato a rialzare i tassi. «E ha sbagliato Berlusconi a esprimere apprezzamento, il rialzo penalizza in particolare l'Italia che è un Paese debitore».
Poi ha rilanciato le critiche alla manovra: «Non dà prospettive di sviluppo, taglia indiscriminatamente spese e investimenti, anziché introdurre politiche selettive». Il sindacalista ha sferzato i suoi ex compagni nel vecchio partito socialista, i ministri Sacconi e Brunetta: «Non capisco come persone che hanno vissuto quella straordinaria esperienza politica possano essere finiti a destra». Infine, una battuta su un possibile segretario della Cgil donna: «Mi piacerebbe».


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