Corriere: Epifani: i contratti? Siamo su un vulcano
Il negoziato Statali: domani decisione sullo sciopero
ROMA — «Siamo seduti su un vulcano, dobbiamo prepararci a gestire problemi grandissimi ». Guglielmo Epifani ha seguito per tutto il giorno le notizie che arrivano dai mercati finanziari. Il leader della Cgil è sempre più preoccupato che la crisi arrivi al sistema produttivo: già il forte aumento della cassa integrazione degli ultimi mesi non annunciava niente di buono. Adesso gli elementi di pessimismo aumentano. In questa situazione, conclude Epifani, la priorità non è la riforma del modello contrattuale, tanto più secondo la proposta della Confindu-stria, «che ingessa tutto proprio mentre ci vorrebbe più flessibilità ». Questi ragionamenti il segretario della Cgil li ha fatti anche allo stato maggiore del Pd, a partire da Walter Veltroni, che l'altro ieri sera ha visto lo stesso Epifani e i leader di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.
Ieri poi, Epifani ha voluto mandare un messaggio anche alla Confindustria: «Tocca all'associazione delle imprese fare la sua mossa». E secondo il capo della Cgil questa mossa non può essere l'accordo separato (cioè solo con Cisl e Uil), soprattutto in una situazione come questa. Con l'aggravarsi della crisi, ragionano ai piani alti di Corso Italia, dovrebbe essere interesse delle imprese evitare di entrare in conflitto con la Cgil. La mossa più opportuna, quindi, secondo il sindacato di Epifani, sarebbe prendere tempo. Ma Confindustria, Cisl e Uil vogliono invece stringere l'accordo. «Di mosse ne abbiamo fatte molte — ha replicato la presidente degli imprenditori, Emma Marcegaglia —. Vorremmo fare l'accordo con tutti ma non possiamo accettare veti».
La tensione nei rapporti tra Epifani da una parte e Bonanni e Angeletti dall'altra rischia intanto di condizionare le decisioni di mobilitazione delle categorie. I sindacati del pubblico impiego e della scuola sono pronti allo sciopero generale, contro gli scarsi aumenti previsti per il rinnovo del contratto e contro la riforma del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. Ma una decisione formale ancora non è stata presa. Ieri l'incontro tra sindacati e Aran, l'agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego, è andato male. Cgil, Cisl e Uil respingono l'offerta di un aumento medio delle retribuzioni circa 70 euro per il biennio 2008-2009. Il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ribadisce che senza accordo verrà comunque corrisposta da gennaio l'indennità di vacanza contrattuale, pari al 90% dell'inflazione programmata.