Corriere: Epifani, affondo anti Cisl «Chi non c'è sbaglia»
Il leader cgil dopo la spaccatura: perseverare è diabolico
Il sindacato Restano le tensioni. Veltroni mediatore
ROMA — Nel giorno del corteo romano gioca nuovamente d'attacco: «Chi non c'è sbaglia». Lo dice e lo ridice con convinzione il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, mentre sfilano gli studenti contro Mariastella Gelmini. E ovviamente ce l'ha con la Cisl, assente alla manifestazione contro le politiche dell'istruzione del governo Berlusconi: «Ogni volta che provano a isolarci gli va male. Però persistono. E perseverare è diabolico». Ma la divisione sindacale si aggrava, con la Cgil che annuncia nuove iniziative autonome rispetto alle altre sigle dei lavoratori.
Oggi ad esempio darà vita ad una nuova manifestazione, sempre a Roma, e ad un nuovo sciopero, quello del commercio, ad opera della Filcams- Cgil. Sciopero al quale non parteciperà la Cisl di Raffaele Bonanni, sempre più critico nei confronti di Epifani: «Il problema è che Guglielmo soffre di sindrome tolemaica. Pensa di essere l'ombelico del mondo, ma si scordi che noi della Cisl facciamo la sua corte: qui non troverà suoi cortigiani». Accuse al leader della Cgil, che arrivano anche dal segretario della Uil, Luigi Ange-letti: «La scelta di indire da solo lo sciopero generale del 12 dicembre è sciagurata in sé: provocherà un indebolimento del sindacato e farà salire la popolarità del governo».
Ma la divisione sindacale interpella direttamente anche il maggior partito d'opposizione e cioè il Pd. Walter Veltroni non si rassegna alla battaglia in corso tra le diverse sigle, anche perché sa benissimo che indebolisce tutto il centrosinistra. E così lancia, per il 27 e 28 novembre, una conferenza sul welfare per «elaborare soluzioni alle grandi questioni del Paese» e, soprattutto, per «trovare la convergenza e l'apporto delle parti sociali, in particolare dei sindacati, che sono strumenti fondamentali della rappresentanza sociale». In altre parole sta tentando e tenterà una mediazione. Nel frattempo addossa al governo la colpa del conflitto in atto: «Cerca di dividere le parti sociali e ciò è del tutto contrario all'interesse del Paese».
La stessa denuncia è fatta propria dal collega di partito Pierluigi Bersani: «È ora che il governo si dia una mossa». E affronti la crisi con tutte le parti sociali. Mentre a rivolgersi direttamente alla Cgil, con un pressante invito, è il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia: «Il tavolo è ancora aperto, al di là delle polemiche e degli incontri. Noi stiamo procedendo sulla richiesta che ha fatto lo stesso Epifani, cioè di aprire anche alle altre associazioni di categoria. Auspichiamo quindi che voglia unirsi a questo tavolo e fare la riforma dei contratti che serve ai lavoratori e alle imprese». E ancora: «In un momento così difficile tutto occorre fare tranne che dividersi, fare conflitti. Dobbiamo unire le forze per dare una risposta seria a cittadini, lavoratori e imprese».
R. Zuc.