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Corriere-E per andare in Europa ci vogliono 500 euro

VIAGGI ' ISTRUZIONE E per andare in Europa ci vogliono 500 euro Anche sui viaggi di istruzione (febbraio e marzo sono i mesi in cui le scuole li organizzano) vige la prassi del "caro ...

01/03/2004
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Corriere della sera

VIAGGI ' ISTRUZIONE

E per andare in Europa ci vogliono 500 euro

Anche sui viaggi di istruzione (febbraio e marzo sono i mesi in cui le scuole li organizzano) vige la prassi del "caro euro". Una settimana in una capitale europea, tutto compreso, costa ai genitori 500 euro, invece delle 500 mila lire di un paio di anni fa. E coi tempi che corrono molti studenti rinunciano, loro malgrado, a partire. E' la denuncia delle famiglie romane coi figli alle superiori desiderosi di partire coi compagni per la prima vacanza da soli raccolta dall'Unione Italiana Genitori. Ma tra contributi per le attività extrascolastiche, visite ai musei, spettacoli ai teatri e ai cinema, il conto di mamma e papà diventa esagerato. Qualche esempio? I ragazzi del liceo "Orazio" stanno per partire alla volta di Barcellona, 5 i giorni previsti dalla gita e 390 euro il conto della mezza pensione alla quale si devono aggiungere almeno 100-150 euro da consegnare ai ragazzi per tutte le altre spese accessorie. Visti i prezzi però non sono poche le scuole che ripiegano con vacanze in Italia, preferibilmente con mète non distanti da Roma. E così il prezzo si dimezza: ai ragazzi del "III Istituto d'Arte", che ormai hanno abbandonato l'idea di partire per una città europea, una gita di qualche giorno sulla Costiera Amalfitana costerà 150 euro. Prezzo che pagheranno i genitori degli studenti del liceo classico "Albertelli" di via Manin per raggiungere Napoli.
Poi ci sono le settimane bianche che spesso gli studenti fanno con i genitori per cui la scuola, come è successo al liceo classico "Visconti" di piazza del Collegio Romano dal 23 al 29 febbraio, sospende le lezioni per dare l'opportunità ai ragazzi di prendersi una pausa, visto che le lezioni sono cominciate qualche giorno prima. E così accadrà, dal 2 al 7 marzo, anche alla scuola elementare "Giacomo Leopardi". Ci sono però alcuni studenti "in castigo" che hanno occupato la scuola e che, per punizione, invece di partire restano in classe. Niente gita per gli studenti del liceo scientifico Nomentano e del liceo classico "Giulio Cesare" di corso Trieste: qui ci fu una discussa occupazione un paio di mesi fa che aveva a che fare proprio con una decisione del Collegio dei docenti che prevedeva, in caso di occupazione o autogestione, il blocco delle gite per il problema legato al non raggiungimento dei 200 giorni necessari per formare un anno scolastico.
Ma, casi a parte, in questo periodo dell'anno tutti gli alunni, specie quelli più grandi, non vedono l'ora di partire. "E i prezzi - sottolinea Donatella Poselli, presidente dell'Uig - sono così proibitivi che spesso accade che studenti di scuole pubbliche, che dovrebbero offrire le stesse opportunità a tutti, vengano discriminati".
A. Me.


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