Corriere: Draghi: la scuola italiana deve imparare a valutare
Richiamo del Governatore. Gelmini: insisto sulle riforme
Istruzione «Problemi gravi, bisogna intervenire e rinnovare»
ROMA — Occorre «un rinnovamento » del sistema scolastico che si fondi «sull’autonomia e su una più efficace capacità di valutazione»: il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, è tornato a sollecitare l’importanza di un’istruzione fondata su «applicazione, impegno, rigore e merito ». L’unico modo, ha detto, per assicurare «una crescita individuale e collettiva». «Non vi possono essere scorciatoie in una società moderna quale l’Italia vuole essere, al raggiungimento del successo professionale » ha aggiunto.
Draghi ha parlato di scuola e formazione nel corso della consegna del premio per la matematica e l’informatica istituito dalla Banca d’Italia per incentivare e riconoscere «l’eccellenza» nello studio di queste materie. Quell’eccellenza mortificata dalle indagini internazionali sul grado di apprendimento delle materie scientifiche degli studenti italiani dalle scuole medie in su. Tali indagini, ha osservato il governatore, «ci hanno aiutato a comprendere la gravità dei problemi del nostro sistema scolastico e la difficoltà che incontra a garantire risultati uniformi tra le diverse aree del paese». E a maturare «la consapevolezza» della necessità di un rinnovamento.
Il compito di noi tutti, ha quindi spiegato il governatore, «è creare le condizioni affinché le capacità individuali possano pienamente dispiegarsi, senza condizionamenti di sesso, censo, origine sociale, provenienza etnica». L’obiettivo ambizioso, «è to level the playing field », ha detto usando un’espressione inglese. La scuola, cioè, «è il luogo privilegiato per uguagliare le condizioni di gioco per tutti». Ma non solo. In ballo c’è «l’importanza del capitale umano, inteso come l’insieme dei saperi e delle competenze accumulati dalle persone, per la crescita economica e lo sviluppo sociale». Mai come ora, ha proseguito, «il potenziale di crescita di un paese avanzato è dipeso dalle conoscenze e dalle competenze dei suoi abitanti ». Su queste si fondano «l’utilizzo di tecnologie in continua evoluzione, la ricerca di livelli qualitativi di eccellenza, l’innovazione dei prodotti: sono fattori decisivi per la possibilità della nostra economia di tornare su un sentiero di crescita duraturo, una volta superata la grave crisi che stiamo attraversando».
D’accordo col governatore si è subito detta Mariastella Gelmini, ministro dell’Istruzione: «Ho insistito tante volte sulla necessità di rinnovare la scuola puntando anche su un efficace sistema di valutazione e dunque non posso che accogliere con favore quanto detto da Draghi». L'autonomia, ha aggiunto il ministro, «è importante purché marci di pari passo con la responsabilità, altrimenti c'è il rischio che si trasformi in uno strumento inadeguato».
Le sollecitazioni di Draghi sono state poi commentate positivamente dal sindacato. «Quella indicata dal governatore è una strada che condividiamo e auspichiamo» ha affermato in particolare il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima.