Corriere-Docenti, più soldi a riforma varata
La doppia proposta Moratti: 150 euro subito oppure aumenti maggiori in seguito "Docenti, più soldi a riforma varata" ROMA - Centocinquanta euro lordi al mese più gli arretrati, circ...
La doppia proposta Moratti: 150 euro subito oppure aumenti maggiori in seguito
"Docenti, più soldi a riforma varata"
ROMA - Centocinquanta euro lordi al mese più gli arretrati, circa 1.300 euro. E' l'aumento medio che dovrebbe finire nella busta paga dei prof a partire da giugno se il contratto della scuola si chiuderà entro aprile. Ma la trattativa potrebbe prendere anche un'altra piega e diventare più lunga e complicata. L'ipotesi di una chiusura abbastanza rapida del negoziato che riguarda un milione di persone, dopo che il governo ha finalmente sciolto la riserva sulle risorse per la scuola, appare probabile. E' esattamente quello che chiedono i sindacati. Si andrebbe verso un contratto "leggero", senza grosse novità sotto il profilo normativo, con i finanziamenti annunciati dal ministro Moratti distribuiti a pioggia. Insomma pochi, maledetti e subito, in modo da non scontentare nessuno. La grossa partita della riforma, destinata a sconvolgere il quadro giuridico e le funzioni della professione docente, verrebbe rinviata a una successiva trattativa.
Ma esiste anche un'altra ipotesi: il ministro potrebbe chiedere qualcosa in cambio dei 325 milioni di euro certificati dal Tesoro. Alcuni mesi fa, quando il contratto dei prof sembrava ben avviato alla chiusura con 381 milioni di euro, la Moratti aveva detto ai sindacati che intendeva rivedere alcune cose: dalle funzioni obiettivo, al sostegno per le scuole nelle zone a rischio, fino alla mobilità del personale. Poi le incertezze sulle risorse hanno bloccato il negoziato all'Aran per molte settimane.
Nel frattempo è stata approvata la riforma che a partire dal mese di settembre andrà in vigore nelle scuole dell'infanzia o ex materne e nei primi due anni delle elementari. E darà i galloni di "tutor" a sessantaduemila maestre. Tutor significa maggiori responsabilità: rapporti con le famiglie, didattica personalizzata, gestione del portfolio dei bambini. Quindi 62 mila docenti da valorizzare. Il ministro Moratti, insomma, potrebbe proporre sin da questo contratto alcune importanti innovazioni normative. Se sarà così il negoziato diventerà più lungo e complicato. Quale direzione prenderà la trattativa lo sapremo presto. Dipenderà tutto dai contenuti della direttiva per il contratto che il governo invierà all'Aran indicando le modalità di impiego dei fondi. Dal documento capiremo se si va verso un contratto di "manutenzione" o piuttosto verso un contratto di svolta, in vista della riforma. La prima ipotesi al momento sembra quella più probabile. Non solo per le elezioni amministrative ormai prossime, ma soprattutto perché un accordo di più vasta portata comporterebbe delle certezze in materia di risorse finanziarie che oggi mancano.
Comunque vada c'è un passaggio che non può essere eluso, quello dei tutor, una dei capisaldi della nuova scuola che sta particolarmente a cuore del ministro Moratti e non dispiace alle famiglie. Se la trattativa all'Aran non esaminerà le questioni normative legate alle nuove funzioni di 62 mila maestre, dovrà quanto meno rinviare il problema a un'appendice del negoziato da chiudere prima dell'avvio del nuovo anno scolastico. Altrimenti c'è il rischio che la riforma parta male.