Corriere: Dl università, stop in commissione Esteri
Alla Camera Pd e Idv votano contro parere della relatrice battendo Lega e Pdl per le assenze della maggioranza. Nella commissione cultura il Partito democratico ha abbandonato i lavori
ROMA - Il dl Gelmini sull'università «inciampa» in commissione Esteri alla Camera: Pd e Idv hanno votato contro il parere della relatrice Michaela Biancofiore e, viste le numerose assenze nelle file della maggioranza, hanno battuto, Lega e Pdl, mandando sotto il governo di un voto (5 contro, 4 a favore). Anche il sottosegretario agli Esteri Stefania Craxi era presente alla riunione e, racconta l'esponente del Pd Paolo Corsini, «ha espresso preoccupazione per le risorse tagliate al suo ministero per trovare la copertura al dl. Una posizione riportata anche dalla relatrice nel suo parere finale». Pd e Idv hanno contestato non solo i tagli, ma anche i meccanismi dei concorsi e anche le modalità indicate per il rientro di "cervelli" dall'estero. «I concorsi con i sorteggi dei commissari rischiano comunque di favorire i grandi atenei e il loro strapotere: hanno numericamente più professori - spiega Corsini, a sua volta docente universitario - e per il rientro dei "cervelli" tra i criteri c'è l'equipollenza della struttura in cui questi lavorano tralasciando il fatto che all'estero si diventa docenti anche senza concorso in alcuni casi e con modalità ben diverse da quelle usate qui in Italia».
COMMISSIONE CULTURA - «Ancora una volta la maggioranza ha tentato di imporre il proprio parere senza neanche degnarsi di venire a confrontarsi con l'opposizione - spiega Leoluca Orlando, capogruppo in commissione Esteri alla Camera -. Siamo contrari due volte a un decreto che taglia e non rimedia ai guasti dell'Università e a un comportamento della maggioranza che ogni giorno fa strame in Parlamento del concetto di democrazia». Problemi anche in commissione Cultura: il Partito democratico ha abbandonato i lavori. «L'università ha bisogno di misure di riordino efficaci e ben fatte. Non accettiamo immotivate forzature perché non ci sono ragioni oggettive per accelerare il naturale iter parlamentare del decreto e proprio non si capisce la fretta di mettere l’approvazione del decreto sotto l’albero di Natale del ministro Gelmini - dichiarano in una nota congiunta i deputati del Pd componenti della commissione -. Di fronte a una maggioranza che ha dichiarato di voler respingere tutte le nostre proposte di miglioramento del testo uscito dal Senato siamo stati costretti ad abbandonare i lavori della commissione».
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