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Corriere di Siena: Università, straordinari come vere indennità

Il segretario Flc-Cgil Marco Iacoboni mette in luce alcune irregolarità. “Se non lo farà l’amministrazione saremo noi a denunciare”.

31/01/2010
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L’analisi sullo stato attuale dell’ateneo senese offerta da Marco Iacoboni, segretario della Flc-Cgil, mette in risalto tanti aspetti che riguardano da vicino i lavoratori della nostra cittadella universitaria e che ancora restano irrisolti. E’ battaglia aperta sugli straordinari. A che punto siamo sulla questione delle progressioni? “Fino ad oggi la Flc-Cgil Siena ha scritto due diffide all’amministrazione, una sul fondo per le progressioni e la produttività e la sua scrittura nel bilancio preventivo e l’altra sulla mancata applicazione dell’accordo per le Peo. La prima diffida è stata spedita il 22 dicembre 2009, al rettore, al direttore amministrativo e al Collegio dei revisori dei conti dell’Università degli Studi di Siena sulla quota apposta nel bilancio di previsione per l’anno 2010 relativa al fondo per le progressioni economiche e la produttività. Inizialmente l’amministrazione aveva apposto una cifra inadeguata di 1.250.549,037, ma a seguito dell’intervento delle organizzazioni sindacali e della discussione avvenuta in cda durante l’approvazione del bilancio di previsione 2010 sulle ragioni che abbiamo difeso, questa cifra è stata modificata e adeguata alle nostre richieste, in 3.075.806,00. La seconda diffida è stata inviata martedì 30 dicembre 2009 a seguito della contrattazione in sui è stata comunicata la volontà di non emettere il previsto avviso per le selezioni relative alle progressioni economiche orizzontali. Entrambe le diffide sono state firmate anche da altre sigle sindacali, crediamo che in questo momento essere disuniti sia deleterio per tutti. Questi due attacchi da parte dell’amministrazione ai nostri soldi, a parte dello stipendio del personale contrattualizzato, sono stati effettuati non a caso a ridosso delle feste in un momento in cui non era possibile mobilitare tutto il personale”. Nell’incontro del 20 gennaio si è parlato oltre che dell’accordo sulle Peo, di mobilità del personale? “La seduta è iniziata con una comunicazione sul lavoro svolto dall’Commissione del cda. sugli stabilizzandi che in breve tempo ha costituito una rete di rapporti con le istituzioni, creato i presupposti per la realizzazione di un progetto capace di dare delle soluzioni a chi sta perdendo il lavoro nella nostra Università, o lo ha già perso. Verrà costituita una sala di lettura multimediale per offrire servizi alla cittadinanza e creando posti di lavoro. In una prima fase potranno partecipare i disoccupati residenti nel comune di Siena, successivamente i domiciliati. L’amministrazione ci ha poi illustrato la sua idea di creare un “portale per la mobilità” del personale. Abbiamo chiesto i dati utili a comprendere e giustificare la validità di un’operazione sul personale e come l’amministrazione intende gestirla. Ci è stato risposto che seppur sia difficile fare previsioni e dare numeri, per avere un’idea dell’impatto di questa operazione sull’abbattimento del debito è sufficiente detrarre dal 90% della quota prevista per il Ffo, inserito nel bilancio preventivo 2010 con 115 milioni di euro, l’attuale costo del personale che con gli aumenti contrattuali del personale docente, derivanti dagli scatti di anzianità automatici e dall’applicazione di una sentenza per il riconoscimento di una diverso riconoscimento di carriera ai ricercatori, è passato da da 134 milioni di euro del 2009 a 142 milioni. Abbiamo fatto notare come la cifra di 115 milioni di euro preventivata per l’Ffo, sia inadeguata. Il calcolo è stato fatto su una previsione di quote aggiuntive statali derivanti dallo scudo fiscale che non tengono conto del reale ammontare. La realtà ci dice che il reale Ffo per l’anno 2010 potrà ridursi anche a 105 milioni di euro. Nella migliore delle ipotesi a 109 milioni”. L’amministrazione ha dichiarato la necessità di intervenire sul personale. “Se di numeri vogliamo parlare, non consideriamo le persone come numeri. Parliamo di costi. Se il risparmio complessivo derivante dal personale deve essere di oltre 45 milioni di euro, abbiamo bisogno di capire bene come intervenire. Il personale, docente e tecnico-amministrativo, ha contratti diversi, stipendi diversi, diverse regole per gli aumenti contrattuali, scatti di anzianità, progressioni, diverso impatto sui costi dell’amministrazione. Abbiamo fatto presente come dal 1 di febbraio la cooperativa sociale “solidarietà” manderà a casa altre venti persone, a seguito dei tagli previsti dall’attuale piano di risanamento, lasciando i servizi di portineria e quelli postali senza personale. Abbiamo chiesto come l’amministrazione intende intervenire su questi servizi, ma non ci è stato risposto. Salgono così a oltre 60 le persone della cooperativa che hanno perso il lavoro nell’ultimo anno. A queste si devono aggiungere i 40 stabilizzandi con contratti scaduti o in scadenza entro il 2011, e parte dei 50 precari a tempo determinato con contratti di prossima scadenza. I risparmi derivanti dalla somma di questi due interventi sono di circa 2 mln e mezzo di euro, e coinvolgono per ora oltre 100 persone. Ma l’universo dei precari è fatto anche di altre professionalità. Ad esempio sono 400 i docenti a contratto ai quali è stato dimezzato il compenso da un giorno all’altro, contratti poco regolati e privi di tutele, vincolati anche dalla firma di clausole vessatorie che prevedono in alcuni casi anche la mancata corresponsione della prestazione. Le misure messe in atto dall’amministrazione sono state anche altre. Una di queste è il prepensionamento per personale docente, che però su 92 aventi diritto ha riscontrato solo 9 adesioni, per un risparmio di circa 800 mila euro, sui 19 milioni preventivati in 4 anni”. Avete posto l’accento sugli straordinari, ci sono irregolarità? “L’amministrazione ha aggiunto, in risposta (parziale) alla nostra richiesta, ulteriori dati utili sugli straordinari, sulle responsabilità (indennità e incarichi attribuiti anno 2009) e sul conto terzi, necessari per fare chiarezza sugli emolumenti percepiti dal personale tecnico e amministrativo e sulle quote di fondi aggiuntivi previsti dalla contrattazione (fondo conto terzi e programmi comunitari). Dai dati sulle ore di straordinario emerge chiaramente un uso improprio. Ricordo che a seguito dell’applicazione del piano di risanamento sono 100 le ore che si possono attribuire ad ogni struttura. C’è poi la legge che obbliga ogni amministrazione a comunicare all’ispettorato del lavoro usi eccedenti delle ore di straordinario, su base settimanale. Appare evidente come il pagamento di queste ore abbia nascosto delle vere e proprie indennità pagate solo ad alcune persone attraverso lo straordinario. Questo non è stato possibile per tante altre persone che pur lavorando oltre il dovuto non hanno avuto le ore di straordinario pagate. Dai dati che ci ha fornito (relativi solo al personale tecnico e amministrativo) però appare evidente come tra le circa cento persone che hanno incarichi all’esterno, ci sia qualcuno che ha percepito anche dal 2007 al 2009 cifre talmente alte da dover essere giustificate. Alle spiegazioni dovranno però seguire degli atti. Se ciò non accadrà, le irregolarità, che generano ingiustizie e trattamenti diversi tra le persone, continueranno ad esserci. Se l’amministrazione non interverrà, interverrà la Flc-Cgil attraverso le denunce opportune presso gli organi competenti”


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