Corriere di Como: Precari senza stipendio, vivono grazie alle famiglie
LA PROTESTA DEL SINDACATO
«Precari senza stipendio, vivono grazie alle famiglie»
«Il ministro all'Istruzione, Fioroni, alla presentazione della nuova maturità aveva dichiarato: «costerà di più ma sarà più seria». Sul «più seria» potremmo discuterne, sul «più cara» non c'è alcun dubbio. La solerzia con cui il ministero ha mandato i soldi in Lombardia per le supplenze lascia sperare che nel giro di 7-8 anni i commissari di maturità possano essere pagati».
Gerardo Larghi, segretario della Cisl Scuola di Como, sceglie l'ironia per dipingere la situazione.
Larghi condivide poi i timori espressi dai presidi. «Il ministero ha disatteso praticamente ogni promessa di finanziamenti, rischia di perdere credibilità all'interno della scuola stessa. Non abbiamo visto i soldi nel passato, e temo proprio che non li vedremo nemmeno per questa maturità. O decidiamo che fare il commissario rientra nelle funzioni di un professore, e si allarga questo compito a tutti i docenti senza pagare loro un compenso extra, oppure se lo Stato ritiene - com'è giusto - che i docenti abbiano diritto a una somma per la maturità non può solo promettere».
Un primo affondo, al quale Larghi ne aggiunge altri. «I docenti si stanno già sobbarcando una serie di oneri e sacrifici per tamponare una situazione disastrosa. Si pensi alle supplenze. I prèsidi non possono nominare perché non ci sono i soldi, e i professori fanno i salti mortali per assicurare ai ragazzi il diritto allo studio».
Larghi torna poi sulla maturità e sull'aumento dei costi. «Un esempio: se un'azienda chiedesse a un fornitore una macchina più costosa, senza aver pagato quella precedente, il fornitore risponderebbe picche. Stiamo già mandando lettere di diffide ai prèsidi che non pagano le supplenze, dobbiamo per forza rivolgerci a loro. Siamo pronti a farlo anche per la maturità. La situazione è così grave che le famiglie del Sud mandano i soldi ai precari di Como che non prendono lo stipendio».
«Gli insegnanti - aggiunge Nello Evangelisti, segretario comasco della Cgil Scuola - hanno timori fondati sulla certezza dei tempi di pagamento della maturità, e anche su un'eventuale diminuzione del compenso. Questo potrebbe portare anche a forme di assenteismo e i dirigenti si troverebbero in grave difficoltà nel comporre le commissioni. I ritardi nei pagamenti e il timore che serpeggia nell'ambiente causano grande disagio sia nei docenti sia nei prèsidi. Non è certo di buon auspicio per uno svolgimento sereno degli esami di maturità. Il governo si trova a ripianare un debito pregresso nei confronti della scuola che pare ammonti a 400 milioni di euro, ma non può penalizzare gli insegnanti».
È un fronte comune: docenti, prèsidi, sindacati. Nessuno escluso.
«Abbiamo segnalato al direttore scolastico regionale il rischio che i professori possano arrivare a non percepire i compensi della nuova maturità - spiega Angelo Cassani, segretario regionale dello Snals (il sindacato autonomo della scuola, ndr) - basti pensare che, da una parte, non sono ancora state nominate le commissioni. E dall'altra non è nemmeno stato pubblicato il decreto che regola i pagamenti. Le scuole non sanno quanto dovranno dare ai membri delle commissioni. La situazione è gravissima, espone i presidi al rischio di nominare docenti senza la garanzia di poterli pagare, per poi doverne rispondere in prima persona».
Andrea Bambace