Corriere della Sera-Milaano-Scuola, tre istituti anticipano la riforma
Scuola, tre istituti anticipano la riforma In due statali e una privata di Milano alunni in classe a 5 anni. Prove di dialogo sullo sciopero Ripresa con suspense per la scuola milanese e lomba...
Scuola, tre istituti anticipano la riforma
In due statali e una privata di Milano alunni in classe a 5 anni. Prove di dialogo sullo sciopero
Ripresa con suspense per la scuola milanese e lombarda. I sindacati confederali, preoccupati per i tagli agli organici e per le mancate assunzioni di docenti a tempo indeterminato, hanno già annunciato un'ora di sciopero che coinciderà con l'inizio delle lezioni, il 10 settembre prossimo. Il direttore scolastico regionale Mario Dutto punta a riaprire il dialogo: "Contiamo molto sulla possibilità di tornare a trattare in settembre e già ci siamo mossi per discutere con il ministero alcune situazioni particolarmente critiche. Di certo, cercheremo ogni soluzione percorribile per evitare questo sciopero". Anche perché, come ricorda Dutto, quello degli organici sarà soltanto uno dei problemi di un anno "molto impegnativo" che verrà caratterizzato dall'avvio della riforma. E siamo al secondo punto caldo. Ancora l'altro giorno, sul palco del Meeting di Comunione e Liberazione, il ministro alla Pubblica Istruzione, Letizia Moratti, ha confermato il via alla sperimentazione della riforma, che riguarderà circa 200 istituti in Italia. I tecnici del ministero sono ancora più precisi: "Per Milano e la Lombardia, hanno già dato la loro disponibilità almeno il 15 per cento dei 300 circa circoli scolastici". Il direttore Dutto conferma: "Siamo ancora in fase istruttoria, perché dopo aver ricevuto le segnalazioni delle varie direzioni, stiamo ora esaminando se, caso per caso, esistano i requisiti tecnici e strutturali per essere inseriti nella sperimentazione". I numeri? "Contiamo - spiega Dutto - di avere in Lombardia 25-30 istituti, fra scuole statali e paritarie, che potranno anticipare la riforma. E, al tempo stesso, apriremo un dibattito con un altro centinaio di realtà scolastiche per avviarla dall'anno successivo". In particolare, per Milano potrebbero essere indicate un paio di scuole statali e una paritaria.
Molti i dubbi dei genitori: chi dovrà accompagnare il figlio in prima elementare vorrebbe capire se la scuola scelta parteciperà alla sperimentazione. Chi ha bimbi nati in gennaio o febbraio potrebbe trovarsi costretto a decidere nel giro di pochissimi giorni se far guadagnare l'anno di elementare, iscrivendo il figlio a cinque anni e mezzo, e per le materne iniziando a da due anni e mezzo. Infine, chi ha avuto un figlio nel '97 e dovrà firmare una preiscrizione entro gennaio (e alcune scuole private anticipano addirittura a novembre), si chiede se da settembre 2003 sarà riforma per tutti e se varrà ancora la scelta fra tempo pieno e moduli.
Filippo Maraffi, consigliere di zona 1 di Rifondazione e papà di un bimbo iscritto alla prima elementare: "Come genitore, prendo atto del fatto che il 21 agosto non so ancora cosa succederà a mio figlio fra venti giorni. Certo, non sarei contento se la scuola che ho scelto per lui venisse inserita nella sperimentazione: quando l'ho scelta, mi era stato presentato un certo programma didattico. Quello della riforma potrebbe non andarmi bene: a quel punto, non avrei il tempo tecnico per trovare un'alternativa".
La vede diversamente l'europarlamentare Mario Mauro, per anni responsabile nazionale scuola della Compagnia delle Opere: "Da trent'anni la scuola italiana procede a colpi di sperimentazione. E alcune innovazioni importanti, come la creazione degli istituti professionali o la riforma dell'istituto magistrale, sono passate per decreto, senza intervento parlamentare". Quanto alla eventualità di uno sciopero che inauguri il nuovo anno scolastico, Mauro è tassativo: "Abbiamo il massimo rispetto delle esigenze di tutti, ma mettiamo al bando l'ideologia e affrontiamo il problema della razionalizzazione dell'ente pubblico Istruzione, che esisteva anche quando ministro era Berlinguer. Se non si razionalizza, salta tutto: a quel punto davvero dovremmo rinunciare a servizi importanti".
Dura la replica di Giampaolo Vigolo, responsabile lombardo della Cgil scuola: "Mentre molti dirigenti scolastici sono ansiosi di mettersi in mostra partecipando ad una riforma di molto lustro e poca sostanza, si tagliano gli organici e si minano servizi di base come il sostegno ai bambini disabili e l'assistenza ai bambini extracomunitari".
Elisabetta Soglio