Corriere della sera:E IL PROF VA IN ANALISI
E IL PROF VA IN ANALISI di GIORGIO DE RIENZO Il professore Pasquale Carullo insegna da dieci anni italiano e storia in un istituto di Nicastro, la parte alta di Lamezia. Non ha scio...
E IL PROF VA IN ANALISI
di GIORGIO DE RIENZO
Il professore Pasquale Carullo insegna da dieci anni italiano e storia in un istituto di Nicastro, la parte alta di Lamezia. Non ha scioperato una sola volta in vita sua: fedele a un'idea incrollabile del lavoro come missione. Non ha mai preso tessere confederali o no, ha sempre guardato con sospetto ai Cobas come a dei pericolosi agitatori, a degli infedeli scomunicati. Ma da un anno in qua, da quando si è sposato e la moglie è rimasta incinta, è entrato in crisi. Ha visto diventare, di colpo, più magro lo stipendio; ha incominciato a sentire opprimente il peso dell'insegnamento, che prima aveva sempre portato con leggerezza. Un peso, certo, non di poco conto. Non solo infatti c'era da fornire nozioni di letteratura e storia con ragguagli critici semplici, ovvero da raddrizzare con pazienti correzioni i compiti un poco strampalati degli allievi, ma gli toccava anche partecipare sempre di più a riunioni con i colleghi su questa o quell'altra programmazione. Non basta. Era via via crescente il carico di stare vicino ai giovani, di convincerli, con discorsi cauti ma persuasivi, che la vita potesse essere bella nonostante i loro problemi di depressione o malinconia, di disagio o insofferenza.
Ora tutto si è complicato per l'anima candida del professor Pasquale Carullo, un nome e un cognome immaginari dietro i quali c'è la storia vera. Di un insegnante, di tan ti insegnanti. Politici e giornalisti si occupano sempre più di scuola. Ministri annunciano riforme "epocali" che sconcertano il professore. Perciò da qualche mese lui è tormentato da incubi che lo obbligano a bruschi risvegli. Nei sogni compaiono genitori che lo colpevolizzano per la sua disattenzione, che lo vorrebbero perpetuamente proiettato verso i loro figli. Si affacciano colleghi dai volti deformati che lo deridono invece per la sua stupida dedizione.
Si materializzano ex allievi che gli rinfacciano, con insolenza, tutti quei valori che lui ha predicato e che nella vita si sono rivelati inutili se non dannosi.
Nelle ultime settimane, sempre più frastornato, il professor Carullo ha visto sul lungo tavolo della sala professori volantini di dieci sindacati che lo invitavano a scioperi diversi. Ne ha pescato uno a caso, si è preso nota della data scritta sopra e ha deciso che per quel giorno, fingendo di scioperare, sarebbe sceso al capoluogo a consultare un noto psicoanalista per capire che cosa fosse successo nella sua mente: perché nel giro di pochi mesi, fuori e dentro lui si fosse capovolto il mondo.
Ma l'incontro con lo psicoanalista è un disastro. Il professore racconta il proprio disorientamento, la crisi d'identità improvvisa, la perdita d'ogni certezza. Narra degli incubi notturni. L'illustre medico lo ascolta per mezz'ora, poi parla brevemente lui. Nessuna crisi passeggera d'identità. Il male è ben profondo. Il professor Carullo, esperto di storia e letteratura, sa poco di psicologia clinica. Sente parlare di delirio d'onnipotenza, di sindrome masochista, ma non afferra bene il significato preciso della diagnosi. Capisce invece perfettamente che per la cura dovrebbe spendere - e per parecchi anni - quasi tutto lo stipendio, lasciando così morir di fame la moglie e il figlio nascituro.
Il professore, sconsolato, fa ritorno su un treno quasi vuoto e spesso fermo. Vede passargli e ripassargli davanti il controllore sempre allegro e fischiettante: lo immagina come un uomo felice, senza pensieri e ricco. Basterà una laurea in lettere per diventare un controllore delle Ferrovie?
Giorgio De Rienzo