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Corriere del Mezzogiorno-SCUOLE IN SCIOPERO, LA MOBILITAZIONE NAZIONALE COMINCIA A NAPOLI

SCUOLE IN SCIOPERO, LA MOBILITAZIONE NAZIONALE COMINCIA A NAPOLI NAPOLI - La mobilitazione delle scuole del Paese comincia venerdì in Campania. Si asterranno dal lavoro docenti, dirigenti e perso...

13/10/2004
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Corriere del Mezzogiorno

SCUOLE IN SCIOPERO, LA MOBILITAZIONE NAZIONALE COMINCIA A NAPOLI

NAPOLI - La mobilitazione delle scuole del Paese comincia venerdì in
Campania. Si asterranno dal lavoro docenti, dirigenti e personale Ata per la
prima ora di lezione.
Nei giorni successivi la protesta si estenderà alle altre regioni fino allo
sciopero nazionale del 15 novembre. Cgil, Cisl e Uil Scuola hanno illustrato
ad oltre mille presenti all'assemblea dei distretti di Napoli, al New Europe
Hotel, i temi della piattaforma di lotta e il calendario delle iniziative
programmate. I lavori, presieduti da Luigi Panacea, segretario della Uil
Scuola di Napoli, sono stati aperti da Felice Sommese, segretario
provinciale della Flc e conclusi da Luigi Bifulco, numero uno della Cisl. Ha
portato l'adesione della Regione l'assessore all'Istruzione Adriana
Buffardi, che ha ricordato come "l'obiettivo della Moratti, più volte
ribadito in questi mesi, era quello di tagliare di un terzo l'organico
scolastico della Campania. I fatti - dice - hanno dimostrato invece che qui
servono più docenti e più personale e le istituzioni si uniranno ai
sindacati per ottenerli". L'introduzione di Sommese è sulla Finanziaria e la
Legge 53. "Ancora una volta il disegno di legge stanzia pochissime risorse
per la scuola - ha detto -. È chiaro il segnale: questo governo non ha
alcuna intenzione di valorizzare il sistema pubblico dell'istruzione". Al
segretario generale della Cisl Scuola Luigi Bifulco sono toccate le
conclusioni. "Tra tagli agli organici - ha ricordato - mancate immissioni in
ruolo e carenze di posti di sostegno agli alunni disabili e tra il personale
Ata siamo al collasso dell'offerta formativa campana. Ad oggi inoltre il 60%
dei plessi della Campania non è adeguato alla normativa sulla sicurezza; la
riforma Moratti col "tutor" ha solo creato ulteriori complicazioni; e
addirittura si vuole annullare la contrattazione sullo status giuridico dei
docenti. Perciò partiremo con una massiccia mobilitazione che si fermerà
solo quando avremo risposte, solo quando con fatti e atti concreti il
Governo realizzerà una inversione di tendenza e investirà nell'istruzione
individuandola come risorsa indispensabile per lo sviluppo e la crescita del
Sud e del Paese". Un quotidiano nazionale ieri ha titolato: "Sciopero della
scuola: la Campania apre le danze". Perché? "Perché la nostra mobilitazione
è partita prima dell'estate - spiega Franco Buccino, segretario provinciale
della Cgil Scuola -. Perché abbiamo una riduzione degli organici
intollerabile per la scuola pubblica di Napoli e della Campania. Perché la
riforma, con la riduzione del tempo scuola, qui da noi avrà effetti deleteri
sulla scuola pubblica. Da noi non c'è neanche la "valvola" di sfogo del
tempo pieno. E l'età media dei precari ha superato i quaranta anni"
R. C.


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