Corriere-Dalla "Zanzara" ai vandali
Dalla "Zanzara" ai vandali I VALORI SMARRITI La bravata che ha allagato il liceo Parini di Milano, costringendo ieri mattina alunni e professori a restare per strada mentre giungevano vigil...
Dalla "Zanzara" ai vandali
I VALORI SMARRITI
La bravata che ha allagato il liceo Parini di Milano, costringendo ieri mattina alunni e professori a restare per strada mentre giungevano vigili del fuoco e forze dell'ordine, non si può liquidare con una battuta. Non siamo a "Scherzi a parte". I danni sono ingenti: il Parini deve chiudere per una settimana i battenti della scuola e, a una prima valutazione, si dovranno spendere almeno 500 mila euro. Impossibile, in questi frangenti, non correre con la memoria al 1966 quando il Parini occupò le pagine dei giornali milanesi e nazionali per lo scandalo, divenuto ormai storico, provocato dal giornale scolastico La zanzara .
Molti sono troppo giovani per ricordarlo, ma alcuni studenti, che avevano organizzato tra i compagni un'inchiesta per valutare il livello della loro informazione sessuale, furono incriminati e processati per "corruzione di minorenni a mezzo stampa". Le domande proposte, confrontate con l'attuale linguaggio dei giovani, ci fanno sorridere tanto appaiono prudenti e pudiche. Ma cominciava ad alzarsi il vento della contestazione studentesca e ad alcuni la presunzione degli alunni di prendere in prima persona iniziative culturali faceva paura. Tanto più che i ragazzi osavano mettere in discussione la sessuofobia, caposaldo dell'autoritarismo ancora dominante nella famiglia e nella società.
Il dibattito fu tale da rivelare l'obsolescenza dell'ideologia tradizionale e il sorgere di una mentalità nuova, più aperta, più libera.
Se confrontiamo i motivi per cui il Parini fece allora notizia con quelli che lo portano oggi sulle pagine della cronaca, restiamo sconcertati per la differenza degli argomenti. Sinora ignoriamo chi siano gli autori del gesto e a che cosa mirino le loro infrazioni ma, a una prima impressione, rivestono l'aspetto di scorribande di stampo goliardico. Sembrano azioni fini a se stesse, sintomi che rivelano uno stato di disagio, di malessere nei confronti dell'istituzione scolastica, quasi se ne fosse smarrito il senso e il valore.
Il noto sociologo Zygmun Baumann sostiene che viviamo in una "società liquida", ma il suo modello non intende certo prendere alla lettera questa metafora, come sta avvenendo invece ora, nel momento in cui libri, registri e quaderni, con tutti i significati ch'essi rivestono, rischiano di finire nelle tubature di scarico. Trascinando con sé tante memorie del passato ma anche tante speranze del futuro.