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Corriere-Dai punkabbestia ai ricercatori Il Movimento dell'Insicurezza

Dai punkabbestia ai ricercatori Il Movimento dell'Insicurezza Volantino con le istruzioni per i più giovani: no...

26/10/2005
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Corriere della sera

Dai punkabbestia ai ricercatori Il Movimento dell'Insicurezza
Volantino con le istruzioni per i più giovani: non offendete i poliziotti
ROMA - La giornata comincia con i più grandi, gli universitari, che distribuiscono ai piccoli, gli studenti delle medie superiori, del "Tasso", del "Mamiani", dell'Istituto aeronautico "De Pinedo" al Tiburtino, del "Talete", del "Virgilio" un volantino con le istruzioni: "Se vi ferma la polizia non siete tenuti a rispondere a tutte le domande... Non fate resistenza, non offendete i poliziotti... Non vi coprite il viso, è reato... Se arrivano i lacrimogeni proteggevi la faccia col limone...". Perché per molti è la prima volta, in piazza, con così tanta tensione, così tanta gente e tutta quella polizia in assetto. È una manifestazione come funzionano le manifestazioni ora, diverse nella scenografia e nella sostanza da quelle, che pure percorrevano le stesse strade, del secolo scorso. Gli striscioni sono tutti legati strettamente al tema, pochissimo Berlusconi, niente partiti, essenzialmente Moratti e i suoi predecessori. Dietro le quinte, stanno soprattutto laureandi della "Sapienza", il gigantesco ateneo romano, mostro di corsi, di lavoratori, di studenti ma anche di eccellenze. Ecco Francesco Raparelli, 27 anni, quasi dottore in Filosofia, "ricercatore sociale", articolista sul "manifesto" e su vari siti web: "La manifestazione l'abbiamo organizzata noi, i collettivi delle facoltà occupate della Sapienza, riuniti nell'assemblea di ateneo". Hanno curato loro il servizio d'ordine, gestito un tempo, a seconda delle manifestazioni, dal Pci, dalla Cgil o da Lotta continua. E ci sono i coordinatori dell'Unione degli universitari e dell'Unione degli studenti, sindacati studenteschi a sinistra. Daniele Giordano, 24 anni, che fa Scienze politiche a Pavia, responsabile dell'Udu, ricorda che sono venuti a Roma dalle facoltà occupate di Firenze, di Bologna, di Milano, di Torino, di Bari, di Padova... Un altro di quelli che per tutta la giornata hanno trattato con le forze dell'ordine, hanno indirizzato il flusso, è Peppe Allegri, "assegnista di ricerca" a Legge, capelli lunghi neri, giacca di velluto, simbolo di ciò che i manifestanti temono di diventare, uomini senza certezze, senza possibilità di progetto.
Anche per questo il corteo di ieri è in realtà un corteo di domani, fatto di tante persone messe assieme non da una voglia di cambiamento radicale, non da una battaglia per un popolo lontano, bensì da una paura, da un'insicurezza che nel caso degli universitari ha già i contorni definiti e nel caso dei liceali è un'ombra grigia. Sospettosi verso chiunque ambisca a prendere la testa, tanto più se si tratta di gente già sistemata. E' un movimento nuovo, auto-organizzato, che nemmeno ce l'ha troppo con la Moratti dato che l'università attuale è una creatura del centrosinistra. Dunque, quando ieri Valentina Aprea, il sottosegretario della Moratti, ha chiesto una delegazione per un incontro con il ministro nessuno era preparato a questa storia della rappresentanza.
Sparsi, si muovevano nella massa, probabilmente con più voglia degli altri di affrontare le "guardie", anche quelli dei centri sociali del Nord-Est e qualche "disobbediente", ma privi di leader, niente Casarini, niente Agnoletto. C'era Anubi D'Avossa, direttamente dal movimento 1990 della "Pantera", poi responsabile della comunicazione al Social Forum di Firenze. E c'erano i politici più vicini alle rivendicazioni giovanili, Russo Spena e Folena di Rifondazione, Diliberto dei Comunisti Italiani e Tocci, ds, e il verde Paolo Cento, che dice: "Sarebbe un errore guardare con gli occhi degli anni '70. Qui non c'è ideologia, bensì un rapporto strumentale con la politica, con sfiducia di fondo. Sembrerà assurdo ma questi ragazzi vogliono studiare di più, criticano il disfacimento dell'Università pubblica e della ricerca".
Tanti giovani che sfilano, borsisti, ex co.co.co hanno comprato quei cartelli "Vendesi o Affittasi" e hanno scritto: "Solo privati, sapere ampio e luminoso, no perditempo, massima serietà". Uno striscione di Geologia Roma Tre dice: "Moratti Berlinguer voi ministri, noi migranti" e gli universitari di Bologna, reduci dalla manifestazione anti-sindaco: "Moratti e Cofferati entrambi bocciati". In un corteo con i giocolieri, con le ragazze arabe di Economia e commercio, velate, con i punkabbestia e i loro cani, la delegazione del "Visconti", liceo del centro, capitanata da una Ford Ka e le magliette e i pantaloni da "rapper" di buona marca, gli adolescenti di Cosenza "contro la mafia". E le "kefiah", qualche passamontagna pronto da calare e qualche sciarpa della Roma, perché gli studenti, adesso, sono soprattutto questo, disorientati e in cerca di qualche non friabile punto di riferimento.

Andrea Garibaldi


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