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Corriere-Contratti, l'invito di Bombassei e il gelo di Epifani

SINDACATI Contratti, l'invito di Bombassei e il gelo di Epifani DA UNO DEI NOSTRI INVIATI SANTA MARGHERITA LIGURE - Sul rinnovo del modello contrattuale il tentativo di dialogo imprese-Cgil ...

05/06/2005
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Corriere della sera

SINDACATI
Contratti, l'invito di Bombassei e il gelo di Epifani
DA UNO DEI NOSTRI INVIATI
SANTA MARGHERITA LIGURE - Sul rinnovo del modello contrattuale il tentativo di dialogo imprese-Cgil è subito fallito. Ci ha provato il vicepresidente di Confindustria per le relazioni sindacali Alberto Bombassei.
"Invito la Cgil a riprendere la discussione interrotta un anno fa", ha detto intervenendo al convegno dei giovani imprenditori di Santa Margherita, "perché al di là delle diverse posizioni e di totale rispetto, in un momento così difficile per il Paese la classe dirigente ha il dovere di sedersi e cominciare a discutere".
Il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, seduto accanto non fa una piega. "Non pongo veti", risponde pacato e irremovibile, "ma pretendo che si rispetti l'opinione della Cgil". E l'opinione del maggior sindacato italiano è che "la media dei redditi non si deve abbassare assolutamente". Lo scambio di battute avviene nel corso di una tavola rotonda sul "futuro dell'impresa familiare". A Epifani viene chiesto di rispondere anche ai quesiti che l'editorialista ed esperto di questioni sindacali Pietro Ichino ha posto ieri sulla prima pagina del Corriere della Sera. Di spiegare, in sintesi, perché continua ad opporsi al rinnovo del modello contrattuale a quasi un anno di distanza dalla famosa "rottura" consumata nello scorso luglio.
Il leader sindacale non entra nel merito delle tecnicalità poste da Ichino ma afferma chiaramente di non "avere obiezioni a sviluppare di più il secondo livello purché si mantengano le protezioni in alto e si aumentino quelle in basso".
Epifani riesce anche ad incassare un applauso dalla platea attenta degli imprenditori under-40. Lo fa quando spiega che oggi il problema, più che le imprese, ce l'hanno quei lavoratori che a fatica arrivano a guadagnare mille euro al mese per 40 ore la settimana.
Bombassei scuote la testa e mormora che alla fine si arriva sempre lì, "sui contratti tante parole, poi si parla solo di soldi". Il vicepresidente di Confindustria ricorda che il costo del lavoro "è uno dei problemi che frenano la competitività e se ci fosse ora un accordo tra le parti sociali sulle cose da fare si avrebbe più peso per farci ascoltare dalla politica".
E se Bombassei continua sostenendo che le imprese non investono "perché il loro capitale è remunerato troppo poco", Epifani smonta il ragionamento puntando sul "disastro industriale di questo Paese". Che definisce "paradossale". Secondo il sindacalista infatti ci sarebbero tutte le condizioni per crescere.
"Il costo del denaro è uguale a zero, hanno chiesto flessibilità e ne hanno quanta ne vogliono, i costi sono più bassi della media europea, eppure si va indietro". Per Epifani "c'è qualcosa che non va nella cultura di impresa, perché se nessuno rischia e investe è chiaro che alla fine le aziende chiudono". Come dire, un dialogo tra sordi.

R. Ba.


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