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Corriere: «Concorsi, sì a nuove regole Bene i segnali dal governo»

Garavaglia e Modica

05/11/2008
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Corriere della sera

Qualcosa si muove nella politica su scuola e università. Nel caso dell'università si stanno intensificando i segni di disponibilità del governo al dialogo con l'opposizione e con il mondo accademico. È un fatto positivo e sarebbe auspicabile che un analogo atteggiamento fosse assunto anche per la scuola. Si muovono anche gli opinionisti più autorevoli con proposte concrete e interessanti che meritano attenzione. Sul Corriere del 3 novembre, Francesco Giavazzi interviene con la consueta nettezza sul tema dei concorsi universitari.
Esagera certamente nel dipingerli tutti come il regno degli imbrogli, dalle elezioni truccate alle prove d'esame viziate, ma solleva un problema vero quanto sottovalutato.
La profonda crisi di credibilità del sistema universitario è stata ed è fortemente alimentata dagli scandali concorsuali da cui molto raramente la politica e le università hanno saputo prendere chiaramente ed esplicitamente le distanze. Il prof.
Giavazzi ha anche ragione quando individua nel tradizionale meccanismo elettivo delle commissioni e nei relativi accordi sulle candidature uno dei punti deboli del sistema concorsuale e suggerisce di passare ad un meccanismo di sorteggio dei commissari. Come riconosce lui stesso, il sorteggio non è una panacea, anzi porta con sé molti difetti. Ma si può concordare che vada dato un segno di cambiamento in questo delicato aspetto della selezione dei docenti, in attesa di varare al più presto e in modo bipartisan norme più allineate agli standard internazionali e più coerenti con l'autonomia responsabile e valutata delle università. Piuttosto non dovrebbe essere difficile restringere l'elenco dei professori da sorteggiare a coloro che siano tuttora attivi nella ricerca di alto livello, per evitare che i meccanismi aleatori selezionino come commissari d'esame professori in possesso di titoli scientifici recenti meno validi di quelli dei concorrenti. Inoltre modificare frettolosamente i bandi di concorso già emanati dai rettori secondo la legge vigente, e con i termini scaduti, per recepire nuove regole di formazione delle commissioni farebbe correre il rischio di un enorme contenzioso difficile da dirimere.
Decidiamo insieme di applicare le nuove norme a partire dai prossimi bandi, in particolare da quelli relativi alla seconda tranche del reclutamento straordinario di ricercatori universitari per il 2008 previsto dalla legge finanziaria 2007. Il segnale di cambiamento sarebbe comunque molto forte.
Mariapia Garavaglia
ministro dell'Università del governo ombra
Luciano Modica
responsabile nazionale Università del Pd


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