Corriere: Caro-libri, indagine dell'Antitrust Gli editori: sono accuse infondate
L'inchiesta del Garante su un'ipotesi di prezzi aumentati del 10%
L'inchiesta del Garante su un'ipotesi di prezzi aumentati del 10%
ROMA — Libri scolastici sempre più costosi: l'Antitrust vuol vederci chiaro. La polemica esplode ad ogni avvio di anno scolastico, con scambi di accuse tra editori, librai e famiglie. Ora l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, presieduta da Antonio Catricalà, ha deciso di fare luce: da giorni l'associazione di categoria degli editori (Aie) è al centro di un'istruttoria.
Come anticipato, si indaga per la prima volta su un'ipotesi di possibili intese per limitare la concorrenza nel mercato dell'editoria scolastica. Un'iniziativa forte contro il caro- libri, giudicata quanto mai «opportuna » dal governo. E che è molto piaciuta al ministro dell'Istruzione Fioroni.
I DATI — I funzionari dell'Antitrust, coadiuvati dal Nucleo speciale tutela dei mercati della Guardia di finanza, hanno raccolto una grande mole di materiale. Anzitutto l'Antitrust dovrà accertare se è vero quanto denunciato dalle organizzazioni dei consumatori: un aumento del 10% rispetto al 2006 (per l'Aie siamo poco sopra l'1%). Si parte dall'inchiesta di Altroconsumo condotta in 355 prime medie inferiori di Milano, Roma e Napoli, secondo la quale nel 44% delle classi esaminate il «tetto» ministeriale è stato ignorato. L'Autorità dovrà poi capire se gli aumenti siano stati propiziati da una tacita intesa tra le aziende che stampano testi scolastici. L'istruttoria non sarà breve. Gli editori, se l'ipotesi venisse provata, rischiano multe consistenti, fino al 10 per cento del fatturato. «L'Aie, in quanto associazione di imprese — sostengono all'Antitrust — potrebbe aver rivolto alle proprie associate indirizzi sui comportamenti da tenere, suscettibili di configurare intese restrittive della concorrenza». In altre parole l'Aie, «mettendo a disposizione di tutti gli operatori, attraverso i propri database, informazioni dettagliate sulle tipologie di libri e le condizioni di prezzo, potrebbe aver agevolato il coordinamento delle politiche commerciali e distributive degli editori ».
LA DIFESA — Tutte accuse «infondate », secondo gli editori. «Prendiamo atto dell'avvio dell'inchiesta formale — ha dichiarato il presidente Federico Motta —. Siamo sereni: le accuse sono prive di fondamento. Stiamo comunque collaborando con l'Antitrust: abbiamo iniziato a farlo ben prima dell'avvio del procedimento E continueremo a farlo nel modo più chiaro e trasparente ». Secondo gli editori di testi scolastici le associazioni dei consumatori potrebbero aver confuso l'aumento della spesa delle famiglie con l'aumento del costo dei libri. In estrema sintesi l'aumento del 10 per cento, quando c'è stato, sarebbe dovuto al fatto che sono stati adottati due o tre libri in più rispetto al 2006. Insomma la colpa andrebbe addebitata ai docenti.
I GENITORI — L'iniziativa dell'Autorità è stata accolta molto positivamente dalle associazioni dei consumatori e dalle famiglie. Soddisfatti i librai della Confesercenti: «Finalmente l'indice viene puntato nella direzione degli editori, confermando la veridicità delle segnalazioni da parte delle librerie che ogni anno si vedono imporre nuovi aumenti sui testi scolastici».