Corriere: «Bulli a scuola, multe ai genitori». Proposta choc in Germania
Iniziativa della Spd in parlamento. «Una parte dei giovani e dei genitori pensa di poter fare quello che vuole»
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BERLINO — Il ragazzo è violento e fa il bullo? Marina regolarmente la scuola? Rubacchia impunito? Multate pesantemente i genitori.
Suscita approvazioni, ma anche polemiche la proposta dei socialdemocratici berlinesi, di fronte a un problema sempre più diffuso in alcune scuole e quartieri della capitale tedesca. «Lo scopo della nostra iniziativa - ha spiegato Michael Mueller, capogruppo della Spd al Parlamento regionale di Berlino - è di ricordare con forza a padri e madri quali sono le loro responsabilità e i loro doveri». Una parte dei genitori e dei giovani, secondo Mueller, «pensano di potersi comportare ignorando ogni norma». Quando ogni altra offerta pubblica si dimostra inefficace, allora bisogna «stigmatizzare questo atteggiamento» con una sanzione in denaro.
La proposta verrà formalizzata con un disegno di legge nei prossimi giorni, dopo che gli esperti ne avranno verificato la fattibilità giuridica. Già alla fine di gennaio, quando il moltiplicarsi degli episodi di violenza in molte scuole aveva nuovamente superato il livello di allarme, Mueller aveva proposto di tagliare gli assegni familiari e le prestazioni sociali a quei genitori che si disinteressano dell'educazione degli figli. Ma l'idea era stata giudicata non realizzabile sul piano costituzionale e abbandonata.
«Il problema — ha spiegato André Schindler, che presiede il Comitato regionale dei genitori — è di trovare uno strumento, che ci permetta di coinvolgere quelle famiglie, che rifiutano le tante offerte di aiuto e assistenza messe a disposizione dalla mano pubblica». Sono in tanti infatti a ignorare gli inviti ai colloqui con professori e psicologi, o ai corsi educativi per famiglie presso gli Jugendamt, regolarmente offerti quando i ragazzi hanno comportamenti asociali e violenti. In una scuola professionale di Neukoelln, uno dei quartieri più problematici di Berlino, su 100 genitori invitati negli ultimi mesi, si sono presentati soltanto in quattro. Lo scorso anno, in un altro istituto di Neukoelln, i professori si rifiutarono di far lezione, incapaci di reagire al clima di violenza e di intimidazione che si era instaurato.
«Chi permette o addirittura difende il comportamento deviante dei propri figli, senza prendere parte alle azioni di recupero delle autorità, si rende punibile quasi come il colpevole. In questo caso, cercare di coinvolgere i genitori con la minaccia di una multa pesante è una scelta obbligata», ha scritto ieri in un commento di prima pagina la Berliner Morgenpost.
La Cdu, principale partito di opposizione, ha accolto con favore la proposta socialdemocratica. Di più, i cristiano-democratici berlinesi hanno addirittura suggerito di mandare la polizia a casa di quei genitori che si rifiutano di collaborare, per prelevarli e portarli ai colloqui. Ma l'iniziativa suscita anche qualche perplessità: «Le multe devono essere solo l'ultima risorsa», ha detto il leader liberale Martin Lindner, secondo il quale occorre rafforzare prima le offerte di recupero e di sostegno alle famiglie.
Più scettici invece i post-comunisti della Pds, componente minoritaria della coalizione rosso-rossa che governa Berlino. Secondo loro, occorre in primo luogo assicurare che i figli delle famiglie più disagiate abbiano accesso agli asili nido. La capitale tedesca è infatti una delle città tedesche, dove l'offerta pubblica non riesce a garantire un posto per ogni bambino nei Kindergarten comunali.