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Corriere: Bossi attacca la Gelmini Lei: confusione mentale

Scuola Il ministro dell'Istruzione: basta stipendificio. Epifani: autunno caldo

08/09/2008
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Corriere della sera

Scuola Il ministro dell'Istruzione: basta stipendificio. Epifani: autunno caldo

Scontro sul maestro unico. Il senatur: rovina i bambini

La responsabile dell'Istruzione: «Noi vogliamo eliminare gli sprechi e riformare il Paese»
ROMA — La scuola non è uno stipendificio e il maestro unico alle elementari oltre ad avere una motivazione pedagogica serve anche a eliminare gli sprechi e a ridurre gli organici. Anche se proprio su questo punto affiorano le prime divergenze con l'inaspettata offensiva del leader della Lega, Umberto Bossi. Il ministro Mariastella Gelmini è orgogliosa della sua miniriforma: «Con questo governo finisce un'epoca. La scuola non sarà più un ammortizzatore sociale, se lo mettano bene in testa tutti, sindacati compresi. Perché il contribuente deve pagare il triplo dei soldi se al posto di tre maestri ne basta uno e al posto di quattro bidelli e personale amministrativo ne bastano tre?». Risparmiare, ecco l'urgenza. «Il 97 per cento del bilancio del ministero serve a pagare gli stipendi — attacca il ministro riprendendo un tema a lei caro —. A chi giova continuare su questa strada?». Non agli studenti, evidentemente. «L'opera irresponsabile di alcuni sindacati e di molti governi compiacenti — continua — ha ribaltato la missione della scuola, che è fatta per gli studenti, e non per pagare una cifra spropositata di stipendi che sono pure da fame». Insiste: «Meglio avere meno professori e pagarli di più».
Ed è proprio su questo tema che si appunta l'attacco del ministro delle Riforme Bossi: «Anche se capisco che bisogna risparmiare, un solo insegnante rovina i bambini», sostiene il senatur, per il quale «con più insegnanti è più probabile che almeno uno sia bravo». Ed anzi per il futuro prenota alla Lega la poltrona attualmente ricoperta dalla Gelmini: «Ci spetta». E poi ancora: «Per capire che cosa serve alla scuola devi averci vissuto dentro, essere stato insegnante, aver sentito l'odore della polvere». La replica del ministro del-l'Istruzione, che come è noto fa l'avvocato, è dura ed immediata: «Sono stupefatta della confusione mentale di Umberto Bossi, che a metà agosto ha detto che tre maestri erano troppi e ne bastava uno perché serviva un riferimento unico. Il 7 settembre dice esattamente l'opposto. Si metta d'accordo con se stesso prima di parlare di scuola». Bossi finisce così nel banco dei cattivi, con opposizione e sindacati: «Chi attacca questo governo non fa altro che difendere lo status quo. Non si può scherzare sul futuro dei giovani». Le colpe? «La politica, sulla scuola — risponde la Gelmini — si comporta da trent'anni in modo irresponsabile. Così si è rubata il futuro ai giovani della mia generazione ma con i cittadini del 2020 non si deve scherzare: il loro destino non può essere oggetto di bassa speculazione politica. Questo governo è un governo rivoluzionario, che vuole rivoltare la pubblica amministrazione come un calzino. Vuole eliminare gli sprechi e riformare il Paese». Tremonti applaude, annuisce e parla al passato: «La scuola non era fatta per servire le famiglie e gli studenti, era una macchina distruttiva. Per questo abbiamo ritenuto giusto mettere un unico maestro, un unico libro e un voto». Eliminare gli sprechi non significa però, promette la Gelmini, abbassare la qualità. «Il problema della scuola italiana non è quanto denaro si spende ma come viene speso». Un esempio: «Non voglio sacrificare il tempo pieno. Al contrario, voglio incrementarlo del 50 per cento». Come? Secondo «Tuttoscuola ». con il maestro unico si risparmierebbero 25 mila posti. Se un terzo di quel risparmio fosse reinvestito nel tempo pieno, in 3-5 anni quelle classi passerebbero da 34 mila a 50 mila. Convince il ministro? Sindacati e opposizione certo no. Il segretario della Cgil Guglielmo Epifani dice che «le famiglie sono molto preoccupate e la protesta si allargherà. Prevedo un autunno molto caldo». Il leader del Pd Walter Veltroni critica l'attacco alla scuola primaria, «la migliore che abbiamo, che funziona bene e che rappresenta un'eccellenza nel mondo». A Veltroni Mariastella la «rivoluzionaria » manda a dire: «Non credo che abbia un curriculum scolastico per cui possa darmi lezioni».
Veltroni è avvertito, sono avvertiti tutti.
Mariolina Iossa #


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