Corriere: Bastico: accordo per l'istruzione tra opposizione e maggioranza

Viceministro Mariangela Bastico, oggi a Roma lei e l'onorevole Aprea vi confronterete sulla «crisi istruzione» sollevata da Tuttoscuola.
A due settimane dal voto, c'era bisogno di questo incontro?
«Certo. Anzi, parlare di scuola in campagna elettorale è un'esigenza primaria: è un tema che tocca quasi 9 milioni di ragazzi, tra pubblica e privata... E questa emergenza è una realtà che va affrontata senza infingimenti, sui dati veri».
Come il problema degli investimenti: solo l'8,8% della spesa pubblica è destinato all'istruzione. In Francia la scuola è la chiave della crescita del Paese. Perché qui no?
«Me lo sono chiesta più volte. E mi rispondo: perché è un investimento che ha bisogno di tempi lunghi di attuazione. E non "conviene" a una politica che ha bisogno di risposte immediate, di investimenti visibili, di slogan e lustrini».
Anche le Regioni, però, investono poco e male. Lei è stata assessore alla scuola nella sua Emilia- Romagna: cosa ne pensa?
«Abbiamo una scuola fatta di eccellenze e di punti molto bassi; nei dati Pisa-Ocse c'è una netta divisione Nord-Sud. La chiave di lettura che mi viene dall'esperienza è il legame con gli enti locali; in Sicilia ho visto una scuola isolata, abbandonata dalla comunità, mentre in Emilia-Romagna c'è un circolo virtuoso che coinvolge amministrazioni, mondo del lavoro, associazionismo. Nel dopoguerra, investendo nelle scuole abbiamo smosso le potenzialità dell'economia».
Negli ultimi anni, la scuola ha accusato anche un eccesso di riforme e controriforme.
«Sono d'accordo. Non si può decretare come fallita una politica 4-5 mesi dopo la delibera. E credo che sui punti chiave si debba trovare un'intesa tra maggioranza e opposizione. Ho sentito con un brivido Berlusconi parlare di "ritorno alla Moratti". La scuola pubblica è il futuro di tutti i nostri ragazzi: vogliamo trovare un terreno comune per salvarla?».
Pd Mariangela Bastico
Gabriela Jacomella