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Corriere: Anna e i 54 bambini a «rischio-chiusura»

Diario scolastico

03/11/2008
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Corriere della sera

di Marco Imarisio

«Maestra, ma adesso cosa succede? » E chi lo sa. Ai genitori che da un mese le fanno sempre la stessa domanda, Anna Traverso risponde sempre allo stesso modo, allargando le braccia. Di una cosa però è certa. Quando chiude la scuola, muore il paese.

Da Sarezzano non ci si passa. Non ci sono strade statali che attraversano questo paesino di 1.150 abitanti. E' in cima da un poggio nella valle Grue, sui colli di Tortona. Agricoltori, soprattutto pendolari tra Pavia e Genova. Un negozio, un fornaio, un bar. E la scuola elementare Edmondo de Amicis che raccoglie i bambini di altri quattro Comuni. In tutto, 54. Il taglio previsto all'articolo 3 del decreto legge 154 sui «piani di dimensionamento delle istituzioni scolastiche» fissa l'asticella a 50. Sotto, si chiude. Anche rimanendo sopra la fatal soglia, l'incertezza resta. «Questo paese ha ricominciato a popolarsi grazie alla scuola. Molte famiglie sono venute dalle città vicine. Alcune hanno portato il figlio disabile, perché nelle piccole realtà l'integrazione è più facile. Nelle scuole con pochi alunni i bimbi possono fare esperienze che altrove gli sono negate. Non sono valori da valutare con cura?». Il 6 novembre ceneranno insieme, genitori e maestre. Apriranno la scuola di sera, ci sarà un servizio di intrattenimento dei bambini. Il massimo della trasgressione. Il timore che la chiusura delle scuole stravolga la vita dei paesi è diffuso. Dal Monte Amiata alla Sila, la protesta dei piccoli prova a farsi sentire. Sottovoce, in modo educato, come fa Anna Traverso, che in famiglia ha due cervelli emigrati all'estero. Il fratello Enzo, storico di successo che insegna ad Amiens, in Piccardia, e una sorella germanista a Berlino. Lei ha fatto una scelta diversa, maestra elementare. «Nessun rimpianto. Amo il mio lavoro. Vorrei continuare a farlo».

mimarisio@rcs.it Maestra

Anna Traverso


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