Corriere-Al professore piace il part-time
passa parola Al professore piace il part-time Part-time, una settimana decisamente più corta. Un tempo-lavoro decisamente diverso. Che al prof piace sempre di più. Per stare più te...
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Al professore piace il part-time
Part-time, una settimana decisamente più corta. Un tempo-lavoro decisamente diverso. Che al prof piace sempre di più. Per stare più tempo in famiglia, magari se sono sopraggiunte esigenze o urgenze nuove. Per fare qualcosa di diverso (è consentita altra attività lavorativa autonoma o subordinata purché non in altra amministrazione pubblica). Invece di 18 ore alla settimana, per esempio, un docente può scegliere di fare 12 ore o 10, con una riduzione giornaliera (tempo parziale orizzontale) o settimanale (lavorare due o tre giorni) se non proprio mensile o in alcuni periodi dell'anno (part-time verticale). Per le più svariate ragioni, insomma, la formula sta trovando finalmente consensi nella scuola, a distanza di anni dal decreto che la istituiva (agosto 1988). Quattro anni fa erano poco più di 3 mila i docenti delle superiori in part-time, quest'anno sono più di 7 mila (erano mille i maestri, oggi sono quasi 4 mila). In tutto, dall'asilo al liceo, sono poco più di 15 mila, una goccia nell'organico complessivo dei docenti di ruolo. Ma viene sempre più richiesto. Per la domanda c'è tempo fino al 15 marzo. Ancora due settimane per decidere un cambiamento importante, ma non definitivo (minimo di due anni). E dal prossimo anno il lavoro part-time potrà essere fatto anche su un'articolazione oraria mista, in parte con riduzione orizzontale, in parte verticale. Si conserva la sede di titolarità e si possono fare attività aggiuntive.