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Corriere-Aiuti alle private e tagli, proteste nella scuola

Aiuti alle private e tagli, proteste nella scuola Scontro dopo il voto in commissione. Forza Italia: un passo per la parità. La Cgil: si liquida il servizio pubblico ROMA - E' polemica sul...

09/12/2002
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Corriere della sera

Aiuti alle private e tagli, proteste nella scuola

Scontro dopo il voto in commissione. Forza Italia: un passo per la parità. La Cgil: si liquida il servizio pubblico

ROMA - E' polemica sull'emendamento della Casa delle libertà approvato in commissione Bilancio del Senato che stanzia contributi per 90 milioni di euro in tre anni, a partire dal 2003, a favore delle famiglie che iscrivono i figli a istituti non statali. Un bonus di circa 100 euro per alunno. Per la Casa delle libertà è un passo verso l'obiettivo della parità. Durante il dibattito in aula lo stanziamento potrebbe essere portato a 216 milioni di euro, 72 milioni l'anno. Lo ha annunciato Paolo Borrelli, vicepresidente del gruppo di Forza Italia a Palazzo Madama. Diviso per i 350 mila studenti delle paritarie - dalle elementari alle superiori - significa un contributo annuo diretto o indiretto superiore a 200 euro per ragazzo. LA PROTESTA - La notizia dei contributi alle famiglie che scelgono le scuole paritarie è venuta dopo quella dei tagli al bilancio dell'Istruzione previsti da un decreto del ministero dell'Economia: circa 800 milioni di euro. Due misure che si contraddicono e creano incertezza proprio nel mondo delle scuole non statali. La sforbiciata di Tremonti colpisce infatti la messa a norma delle scuole, le spese per l'aggiornamento dei prof, i contributi per la didattica ma anche i fondi per le materne paritarie, per lo più religiose. Tra i ritardi nei trasferimenti e gli ultimi tagli molte scuole dell'infanzia potrebbero chiudere per l'impossibilità di pagare gli stipendi. Le reazioni non si sono fatte attendere. La Cgil scuola ha annunciato mobilitazioni. Se il Senato approvasse quell'emendamento, ha detto il leader Enrico Panini, "sarebbe una provocazione". "Siano pronti - ha aggiunto - a rilanciare, dopo il grande sciopero del 18 ottobre, una iniziativa sindacale contro i liquidatori della scuola pubblica". Piero Bernocchi, portavoce dei Cobas, ha denunciato "il tentativo di elargire ulteriori finanziamenti alle scuole private, mentre si tagliano i fondi alla scuola pubblica e se ne licenzia il personale docente e ausiliario". "E' davvero incredibile: governo e maggioranza non trovano i soldi per la scuola pubblica, l'edilizia scolastica e la messa in sicurezza degli edifici - ha dichiarato il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio - ma regalano un bonus di 90 milioni di euro per l'istruzione privata". Anche la Margherita va giù dura sulla "parità" intesa come bonus a esclusivo vantaggio di chi frequenta le scuole paritarie. Per Albertina Soliani, capogruppo in commissione Istruzione del Senato "la parità scolastica significa un investimento forte su tutti e due i settori, statale e non statale". "La linea dei contributi per le spese dell'istruzione può andar bene ma deve essere applicata a tutte le famiglie, indipendentemente dal tipo di scuola".
LA PARITA' - E' iniziato il cammino verso la parità scolastica: così la maggioranza valuta l'approvazione dell'emendamento. "Questo stanziamento - ha affermato Riccardo Pedrizzi, responsabile nazionale di An per le politiche della famiglia - sta a significare che la Casa delle libertà è intenzionata più che mai a procedere sulla strada della realizzazione della vera parità scolastica, non solo giuridica ma anche economica". "Novanta milioni di euro sono un segno importante nella direzione del riconoscimento della libertà di educazione - ha dichiarato Mario Mauro, responsabile scuola di Forza Italia - ma il taglio di 800 milioni di euro è inammissibile". Per Franco Nembrini, responsabile dell'ufficio scuola della Compagnia delle Opere il provvedimento "segna l'affermazione di un principio fondamentale: la scelta del percorso educativo è un diritto irrinunciabile della famiglia e degli studenti".
IL CONTRIBUTO - Sarà un decreto del ministero dell'Istruzione a stabilire i criteri con cui il contributo sarà distribuito alle famiglie. La soluzione del credito di imposta non figurava nell'ultima stesura dell'emendamento. Negli ultimi mesi proprio questa ipotesi ha trovato maggior consenso nel mondo della scuola non statale. Tuttavia potrebbe rientrare nel dibattito parlamentare. Dell'opportunità di un contribuito per la scuola non statale si dovrebbe parlare anche nel prossimo Consiglio dei ministri fissato per mercoledì.


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