Corriere adriatico-Tagli in classe, monta la protesta
Rischiamo di perdere le tante esperienze educative avviate con la sperimentazione" Jesi centro, minacciato il tempo pieno Tagli in classe, monta la protesta Insorgono gli insegnanti: "Penalizzat...
Rischiamo di perdere le tante esperienze educative avviate con la sperimentazione" Jesi centro, minacciato il tempo pieno
Tagli in classe, monta la protesta
Insorgono gli insegnanti: "Penalizzati dalla riforma"
Una delibera del collegio dei docenti per dire no all'applicazione, già dal prossimo anno scolastico, della riforma Moratti. Una legge-delega, quella proposta dal ministro della Pubblica istruzione, che rischia di gettare nel caos la scuola italiana. E un po' questo il senso del documento approvato dagli insegnanti dell'istituto comprensivo Jesi Centro. Preoccupati delle conseguenze di una riforma che cancellerebbe il tempo pieno, le compresenze e le tre insegnanti alle elementari, e comporterebbe tagli al personale e classi sovradimensionate.
"Occorre entrare nelle classi per rendersi conto di tante inadeguatezze - si legge nel documento approvato dal Collegio - al contrario di quanto sbandierato in un recente spot televisivo (ma ne ricordiamo altri in passato non meno offensivi), la riforma non viene affatto dalla base, la quale non solo non è stata ascoltata, ma viene ora obbligata a un tour de force per applicare qualcosa di cui ancora non sono stati chiariti i criteri, le risorse, le modalità di attuazione. L'unica chiarezza sono i tagli del personale docente e non docente".
In merito al progetto di riforma nel suo insieme, gli insegnanti esprimono "forte preoccupazione e contrarietà per aver applicato lo strumento della legge-delega a un settore così importante e strategico per la crescita del Paese, sottraendo la discussione e il confronto ai cittadini, gli educatori, il mondo della scuola, il Parlamento".
Secondo i docenti jesini viene "cancellata la ricchezza di esperienze più che decennali tra cui la pluralità docente e la contitolarietà nella scuola elementare che hanno reso questo segmento della scuola di base italiana una delle realtà scolastiche mondiali più efficaci. Il collegio esprime forte contrarietà a qualsiasi tipo di anticipazione del processo di riforma e ritiene che essa non possa essere applicata dal prossimo anno scolastico. Chiede che vengano apportate profonde modifiche, in particolare mantenimento del tempo pieno nella scuola elementare, eliminazione della figura dell'insegnante prevalente, con mantenimento del team paritario. Inoltre richiede che vengano eliminati tagli di classe e l'obbligo delle 18 ore per i docenti, e di mantenere il numero massimo di alunni per classe a 25".
Monta così la protesta contro la riforma Moratti per il pericolo di soppressione delle classi. Ma a preoccupare i docenti e la dirigente Bruna Aguzzi è il timore di perdere le tante esperienze di arricchimento educativo che erano state avviate in questi anni nel segno di quella sperimentazione che aveva fatto distinguere l'istituto.
CLAUDIA ANTOLINI