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Corriere Adriatico: Mussi avverte: “Nessun bavaglio alla conoscenza”

non solo le armi - ha fatto notare Mussi - minacciano il nuovo universalismo. La globalizzazione economica è certamente un fatto positivo, tuttavia non si possono dimenticare le promesse infrante del mercato globale, soprattutto le promesse infrante sul fronte della conoscenza

16/09/2006
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Corriere Adriatico

CANTON - Internet “deve essere uno spazio accessibile a tutti”. Le pressioni fatte dal governo di Pechino su Google perché oscurasse alcuni siti - notizia alla ribalta della cronaca in questi giorni - non sono piaciute affatto al ministro dell’università e della ricerca, Fabio Mussi, che ha accolto l’occasione di un incontro con gli studenti della Suun Yat-Sen University di Canton, per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Ben venga il ponte Italia-Cina, è vero pure che “business is business”, ma non si può far finta di non vedere. “C'è un bisogno urgente di democratizzazione della società della conoscenza. Per questo si deve puntare su università e ricerca” ha affermato, davanti a una attenta platea di universitari, il ministro aggiungendo che “scienza, conoscenza, cultura e informazione non possono accettare un controllo politico. Hanno bisogno di libertà e autonomia”.
Un esplicito riferimento alla vicenda Google in un discorso che, partendo dai millenari rapporti tra i due paesi, ha fatto cenno ad altri risvolti prettamente politici: al terrorismo globalizzato, agli arsenali pieni di armi di distruzione di massa. “Ma non solo le armi - ha fatto notare Mussi - minacciano il nuovo universalismo. La globalizzazione economica è certamente un fatto positivo, tuttavia non si possono dimenticare le promesse infrante del mercato globale, soprattutto le promesse infrante sul fronte della conoscenza” dove esistono fortissimi gap.
E divari emergono anche su altri fronti: le donne studiano di più dei colleghi maschi, si laureano bene ma poi devono fare i conti con quello che “noi in Italia chiamiamo il tetto di cristallo, quella barriera invisibile che impedisce loro di far carriera, di accedere a livelli più alti in tanti settori, politica inclusa” ha spiegato Mussi.


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