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Corriere Adriatico-"Moratti, non toccare i nostri diplomi"

No" corale al provvedimento del ministro che riconosce la validità dei titoli di studio solo all'interno del territorio regionale "Stanno creando una spaccatura tra istituti di serie A e di serie B. ...

23/01/2005
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Corriere Adriatico

No" corale al provvedimento del ministro che riconosce la validità dei titoli di studio solo all'interno del territorio regionale "Stanno creando una spaccatura tra istituti di serie A e di serie B. Le nostre scuole vengono abbassate di livello. Non è giusto"

"Moratti, non toccare i nostri diplomi"
In piazza gli studenti, la protesta si allarga all'intera riforma

"Giù le mani dai professionali". Questo si leggeva ieri mattina in uno degli striscioni che gli studenti delle scuole superiori della provincia hanno portato in corteo dal Campus a piazza del Popolo. Sono scesi in campo in tanti per dire no a quel provvedimento della legge Moratti che riconosce il valore del diploma degli istituti professionali solo all'interno del territorio regionale. "Se io voglio lavorare in una struttura alberghiera della vicina riviera romagnola non posso. E' assurdo!", dice Davide Targhini che frequenta l'alberghiero "S. Marta".

La manifestazione, promossa a livello nazionale, è diventata un'occasione per protestare contro l'intera riforma scolastica e ha coivolto anche numerosi allievi dei licei. Giorgia Sestito, del Classico "Nolfi" di Fano ha affermato di essere scesa in piazza per "solidarietà con i cimpagni dei professionali". "La Moratti è il ministro dell'istruzione e non della pubblica istruzione", ha aggiunto. Studente del liceo è pure Enrico Santini, allievo del "Mamiani" di Pesaro che ha affermato: "Sono qui per difendere i diritti di tutti gli studenti e di tutte le scuole". "La Moratti sta distruggendo la scuola pubblica creando una spaccatura tra istituti di serie A e di serie B", ha detto Gregorio Lombardi dell' agrario "Cecchi". "Con la riforma gli istituti professionali vengono abbassati di livello e questo non è giusto", ha dichiarato Luca Villani, allievo del "Benelli" .

Sono intervenuti altri tre studenti dello stesso istituto professionale che si sentono direttamente colpiti dalla riforma. Ha detto Simone Buongiorno: "Con il nostro diploma non possiamo accedere all'università. Viene limitata la nostra libertà di scelta". Per Tiziano Urbinati e Michele Naschetti anche chi ha scelto il professionale per poi entrare nel mondo del lavoro viene penalizzato. "Le ore di laboratorio vengono tagliate. E noi come impariamo il mestiere? Ci sono gli stage in azienda ma così veniamo sfruttati senza essere pagati e togliamo posti di lavoro a chi li cerca". "E chi ci guadagna sono le imprese" ha affermato Matteo Boncompagni dell'Istituto d'arte "Mengaroni" che ha aggiunto: "Con la riforma la nostra scuola diventa completamente diversa da quella che abbiamo scelto e non viene considerata per quello che vale. L'Italia ha bisogno di artisti perché fanno cultura. Perché ci penalizzano?".

LAURA


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