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Corriere Adriatico-Insegnanti confusi dalla riforma"

libri proposti dal ministero selezionano fortemente i contenuti e li formulano in modo da imporre una visione di stato del passato Sono pieni di contraddizioni" Arcevia, il professor Mattozzi comme...

07/07/2004
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Corriere Adriatico

libri proposti dal ministero selezionano fortemente i contenuti e li formulano in modo da imporre una visione di stato del passato Sono pieni di contraddizioni"
Arcevia, il professor Mattozzi commenta i nuovi i testi scolastici ai corsi di aggiornamento di storia
"Insegnanti confusi dalla riforma"

ARCEVIA - Si sono conclusi nella cittadina i corsi di aggiornamento sul " Curricolo delle operazioni cognitive in storia" con piena soddisfazione dei docenti che vi hanno partecipato, dei relatori e del comitato organizzatore, l'Istituto comprensivo e l'associazione Clio'92 di Bologna. Sui contenuti e sulle conclusioni della formazione di questa decima edizione ne parliamo con il professore Ivo Mattozzi , docente del dipartimento di storia dell'università di Bologna che ha coordinato i corsi, come Presidente dell'associazione Clio '92, associazione di insegnanti e ricercatori sulla didattica della storia.

Professor Mattozzi, questo è l'anno delle Indicazioni per l'attuazione della scuola del ministro Moratti, in che clima si sono svolti i corsi? E come avete affrontato le novità?

"Tra gli insegnanti c'è molta confusione e molto malumore per i cambiamenti apportati al programma di storia. Infatti il testo del ministero seleziona fortemente i contenuti e li formula in modo da imporre una visione di stato del passato, falsa per le omissioni e per la rappresentazione armoniosa della storia europea. Inoltre è pieno di contraddizioni tra gli obiettivi pretesi e i limiti dati alle conoscenze. Insomma un programma sfavorevole alla formazione critica dei giovani. I corsi hanno cercato di rispondere alle inquietudini degli insegnanti che credono nella importanza della storia nella cultura dei cittadini. Nel primo corso abbiamo messo a fuoco le procedure per progettare unità di apprendimento nelle quali articolare conoscenze significative e adatte a formare le competenze degli allievi. Nel secondo abbiamo approfondito come usare le immagini per rendere la storia più interessante e più formativa".

Ma quest'anno ci sono state altre iniziative?

"Sì, abbiamo presentato il libro Fare e far vedere la storia, che raccoglie le relazioni delle due edizioni precedenti sulla didattica laboratoriale e sull'insegnare con testimonianze visive e, inoltre, abbiamo svolto il primo corso per formatori nei corsi di aggiornamento."

Perché l'insistenza sulle immagini?

"Nel tempo in cui i giovani vivono in un mondo saturo di immagini, c'è sempre più forte il bisogno di educarli alla loro lettura e alla loro critica e di abituarli a comprendere le astrazioni dei testi storici mediante tutto ciò che è capace di raffigurare il passato. Per questo il territorio arceviese con la ricchezza di paesaggi, di beni archeologici e di documenti figurativi si presta molto a fornire le risorse per lo svolgimento dei laboratori".

Come hanno reagito gli insegnanti alle vostre proposte?

"Con tanta voglia di storia e di tornare ad Arcevia nel prossimo anno". E crediamo senza dubbio che la cittadina si sente veramente orgogliosa di poter recitare un ruolo così importante e di accogliere una "scuola estiva " nazionale di così alto livello di formazione.

F.B.


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