Corriere Adriatico-In difesa della scuola pubblica
la manifestazione organizzata dal Comitato genitori-insegnanti In difesa della scuola pubblica All'iniziativa aderisce la consigliera regionale Adriana Mollaroli Per la difesa delle compresen...
la manifestazione organizzata dal Comitato genitori-insegnanti
In difesa della scuola pubblica
All'iniziativa aderisce la consigliera regionale Adriana Mollaroli
Per la difesa delle compresenze e dei tempi-scuola, per la difesa della collegialità, degli organici del sostegno e contro il tutor, previsto dalla riforma Moratti, si terrà oggi pomeriggio, dalle 18 alle 20, in piazza Venti Settembre una manifestazione in difesa della scuola pubblica, organizzata dal comitato genitori-insegnanti. Alla iniziativa ha dato la sua adesione la Cgil-scuola e il consigliere regionale dei Ds Adriana Mollaroli.
"La mia adesione alla giornata di mobilitazione evidenzia quest'ultima trae motivo da una convinzione politico-culturale e da una esperienza pluriennale, nel mondo della scuola. Siamo ormai alla resa dei conti, quando tutti i nodi vengono al pettine, smentendo le rassicurazioni e il "buonismo" del Ministro dell'istruzione.
Il modello della scuola-impresa perseguito dal Governo Berlusconi ha comportato l'adozione di criteri economicistici che nulla hanno a che vedere con la funzione sociale della scuola Pubblica.
Gli effetti sono stati devastanti: meno risorse, tagli generalizzati e circolari "restrittive", riduzione del tempo-scuola, eliminazione del tempo pieno, aumento degli alunni per classe, riduzione del personale, fino ad arrivare all'emergenza del mancato sostegno agli alunni diversamente abili, fenomeno particolarmente rilevante nelle Marche.
Che dire: sono scelte politiche consapevoli, deliberate e volute, che modificano il ruolo della scuola pubblica, strumento e condizione di sviluppo dell'intero Paese. A parole si vuole costruire una scuola moderna, utile per il lavoro, che renda protagonisti in Europa e nel mondo; nei fatti si dequalifica il sistema scolastico pubblico, per ricreare processi di selezione, in base alle condizioni sociali e non alle capacità personali, riprodurre gerarchie e differenze tra licei ed istruzione professionale, prefigurando una società più divisa e quindi lacerata.
E' un ritorno indietro. Sono convinta che le intelligenze e le capacità che il mondo della scuola pubblica esprime sono in grado di vincere questa sfida".
Critica è stata il consigliere regionale anche sulla attribuzione alle regioni della competenza di definire i programmi scolastici.