Corriere - A scuola vorrei la piscina
Il 90 per cento degli alunni delle elementari definisce la propria aula "allegra" "A scuola vorrei la piscina" Indagine fra 4.000 studenti. "Non siamo abbastanza coinvolti" I bimbi delle el...
Il 90 per cento degli alunni delle elementari definisce la propria aula "allegra"
"A scuola vorrei la piscina"
Indagine fra 4.000 studenti. "Non siamo abbastanza coinvolti"
I bimbi delle elementari vorrebbero le aule dipinte di verde, giardini, e soprattutto palestre, e qualcuno (il 2 per cento del totale) chiede anche il campo di calcio; i ragazzi delle medie, inferiori e superiori, dicono di aver bisogno di nuove strutture, di maggiore spazio per la ricerca, di laboratori: anche per questo molti di loro definiscono la scuola con due termini inequivocabili, "sacrificio" e "sofferenza". Il giudizio più severo è sulla lezione intesa in senso classico, "frontale": gli studenti vorrebbero partecipare di più, essere maggiormente coinvolti. L'indagine che l'Unione italiana genitori ha condotto su un campione di 3.897 alunni e studenti romani - "Come vedono e vivono la scuola bambine e bambini, ragazze e ragazzi" - sarà presentata oggi al liceo Cavour, nel convegno "Qualità della vita all'interno delle istituzioni scolastiche". Al cospetto "del sindaco Veltroni - annuncia l'Unione italiana genitori - dell'assessore alla Scuola del Comune, Maria Coscia, e a quello della Provincia, Daniele Clarke", saranno proprio bambini e ragazzi a prendere la parola, ad esporre le proprie esigenze, le proprie speranze, per chiedere, tra le altre cose, "una maggiore coinvolgimento dei ragazzi nelle lezioni e nella vita degli istituti". E altro, anche: banchi nuovi, ad esempio, "più idonei a trascorrere le ore di lezione", e poi anche computer, teatri, biblioteche. Più di qualcuno, nella scheda dei desideri, ha addirittura scritto: "Nella mia scuola vorrei una piscina". Non pochi: i genitori che hanno elaborato le risposte, hanno trovato frasi così nel 12 per cento degli iscritti nelle scuole private e nell'uno per cento dei piccoli che frequentano le strutture pubbliche. Le strutture a pagamento, in linea di massima, hanno ottenuto pagelle sostanzialmente lusinghiere. Il dato positivo per la scuola pubblica è quello complessivo. Alla domanda più diretta, "Ti piace la scuola che frequenti?", moltissimi non hanno esitato: "Sì".
I rapporti con i professori sono giudicati quasi sempre "buoni", ma - e per questo anche oggi, verbalmente, i ragazzi ribadiranno i concetti di "sacrificio" e "sofferenza" - è il tipo di lezione "frontale", sempre uguale, a non ottenere il favore degli studenti. Ma, nonostante le perplessità espresse sulla scuola, il 97 per cento ha idee chiare sul futuro: "Continuare gli studi, iscriversi all'università". Forse la ragione, oltre che alla competizione del mercato del lavoro, va ricercata nella sensazione che spesso i bambini provano nelle aule scolastiche, visto che quasi tutti i piccoli intervistati hanno usato una sola parola per descrivere la propria aula: "Allegra".