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Concorsone del terzo millennio

di Pippo Frisone

05/09/2012
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ScuolaOggi




Ci voleva il governo dei tecnici per resuscitare dopo tredici anni il concorso ordinario per titoli ed esami nella scuola. Si perché di resurrezione d’un cadavere si tratta e nient’altro. Test selettivi e simulazione di lezione (come? ) non bastano a fare la differenza tra vecchio e nuovo. A ben guardare, tutte queste novità hanno fin’ora dato un pessimo esempio. Concorso per Ispettori, dopo quasi quattro anni , s’è incagliato nel porto delle nebbie. Concorso a Dirigente Scolastico, test pieni di strafalcioni, sospeso e di fatto annullato in Lombardia. Test TFA, pieni di errori, in pregiudicato dinanzi al Tar del Lazio. Il 24 settembre toccherebbe ai docenti.

Un Bando per 300mila, nemmeno poi così tanti.

Nel 1999 all’ultimo concorsone abilitante, le domande furono 1milione e 159mila ( Corriere del 30.11.99 ).

Un percorso a tappe forzate quello del concorsone per arrivare all’1.9.13 con 11.892 assunzioni in ruolo .

Via alla preselezione con test nazionali uguali per tutti e poi a fine ottobre la prova scritta, a luglio/agosto orali e simulazione d’una lezione. Nel frattempo a maggio del 2013 dovrebbe partire il secondo concorso.

Costo del concorsone 120milioni di euro!!

L’unica novità ( le norme risalgono alla L.341/90 e D.I. del 10.3.97 ) è che al primo concorso del terzo millennio possono partecipare solo i docenti abilitati. Senz’altro i 200mila inclusi nelle graduatorie ad esaurimento ma anche gli abilitati che son rimasti fuori anche dalla 4 fascia.

Il Ministro vorrebbe reclutare i neo-laureati (giovani? )senza abilitazione in quelle graduatorie che risulterebbero esaurite . Per fare ciò si  ripristina per questi ultimi il valore abilitante delle prove concorsuali, previsto dalle citate norme.

Le graduatorie hanno assunto negli anni e nel tempo denominazioni diverse,  dal doppio canale alle  permanenti ora ad esaurimento. Prima riservati ai soli docenti con servizio statale e inclusi in due fasce poi le fasce divennero tre e si allargò ai docenti delle scuole non statali ma anche a quelli di ruolo che man mano andavano abilitandosi nelle sessioni riservate ovvero nelle due ultime tornate concorsuali del 90 e del 99. Poi venne il tempo degli abilitati sissini all’Università. Poi gli ultimi abilitati nei corsi riservati all’università del 2005.

Attualmente le attuali graduatorie ad esaurimento contengono tutto e il contrario di tutto: dai vincitori degli ultimi due concorsi (90-99) alle ripetute sanatorie nei corsi abilitanti speciali più o meno impegnative, ai Sissini con un biennio di specializzazione all’università , agli abilitati laureati in scienze della formazione, ai laureati di 2° livello abilitati .

Nel 2009  vennero tolti di docenti di ruolo

Oltre 100mila precari stanno contemporaneamente nelle vecchie graduatorie dei concorsi e nelle graduatorie ad esaurimento!

Saranno questi le prime vittime del nuovo concorsone voluto da Profumo.         D’un sol colpo verranno cancellate le vecchie graduatorie ancora esistenti degli ultimi concorsi ordinari ( 90- 99 ).

Con l’obiettivo di dare spazio ai giovani (! ) , privilegiando il merito (!) e non più l’anzianità di servizio, si tenta un rimescolamento delle posizioni acquisite nelle graduatorie ad esaurimento.

Ma non esiste solo il merito nell’insegnamento. L’esperienza, l’anzianità non sono un disvalore  ma arricchimento della professionalità di cui bisogna tener conto, come avviene per ogni altra professione.

Le altre vittime saranno le classi di concorso che livello regionale presentano situazioni di esubero che allo stato attuale ammonta a 8.557 unità. Per tutti costoro non sarà bandito il concorso in quelle regioni che presentano esuberi o zero posti.

Le contraddizioni tuttavia restano e tra tutte, la mancata stabilizzazione dei precari su tutti posti disponibili e vacanti.

Ai ritmi attuali, basati sul turn-over, non basterebbero dieci anni.

Prima di buttare al macero tutte le graduatorie è necessario coprire al 100% tutti i posti necessari al funzionamento delle scuole .

Poi una volta coperti tutti i posti previsti dal piano triennale (10/13) , stabilizzando tutti i precari, si facciano pure i concorsi  a cadenza biennale per coprire il turn-over..

Ci auguriamo soltanto che i futuri concorsi, posti su altre basi che valorizzino anche l’autonomia delle scuole, siano rivolti a giovani e meno giovani, che abbiano una formazione a livello universitario che li abiliti all’insegnamento, selezionando i vincitori ,con serietà e massima trasparenza, tra i più meritevoli .

Sarebbe già questa una mezza rivoluzione per rinnovare una volta per tutti il sistema di reclutamento nella scuola italiana. 
 


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