Concorso prof, in arrivo il bando. In palio 63 mila posti per soli abilitati
La data del 1° dicembre, prevista dalla legge 107, non potrà essere rispettata: i tecnici sono ancora al lavoro per definire gli ultimi dettagli per assegnare i punteggi e valorizzare l’esperienza di servizio dei precari, esclusi dalla prima tornata di assunzioni
Valentina Santarpia
Slitta di qualche giorno la pubblicazione dell’attesissimo bando con i dettagli per partecipare al prossimo concorsone della scuola. A fissare la data del 1° dicembre era la legge di riforma della «Buona scuola» di Renzi, che precisava che si sarebbe trattato di «un concorso per titoli ed esami per l’assunzione a tempo indeterminato di personale docente per istituzioni scolastiche ed educative statali per la copertura di tutti i posti vacanti e disponibili nell’organico dell’autonomia, nonché per i posti che si rendano tali nel triennio». Ma i tempi di elaborazione del bando sono stati più complicati del previsto: «L’iter, come sempre nel nostro Paese, è complesso, ci sono vari atti formali in corso- ha confermato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini a margine della sua visita a Job&Orienta a Veronafiere -L’1 dicembre è martedì prossimo, se non sarà l’1 sarà il 2, ma siamo in dirittura d’arrivo», assicura il ministro. Ma secondo fonti bene informate la pubblicazione potrebbe slittare fino alla prossima settimana: «Entro dicembre comunque il bando sarà pronto», assicurano.
Le prove: «Più pratica che teoria»
Secondo le stime, saranno duecentocinquantamila i partecipanti al prossimo concorso. I precari lasciati a casa dal maxi piano di assunzioni scattato il 1° settembre scalpitano. Dovrebbero essere proprio loro i destinatari «privilegiati» della prossima procedura concorsuale, che prevede circa 63.700 posti, divisi tra scuola dell’infanzia (6800), primaria (15900), scuola secondaria di I grado (13800), secondaria di II grado (16300), sostegno (10900). Parte di questi posti deriva dalle cattedre non assegnate nelle fasi precedenti del piano di assunzioni, circa 15mila. Il concorso sarà riservato solo agli abilitati, e prevede una prova preselettiva solo per gli aspiranti maestri e insegnanti di scuola primaria, ma non per i candidati insegnanti di scuola secondaria di I e II grado. Nello specifico, infatti, ci saranno tre bandi diversi: uno destinato a prof di scuola materna e elementare, un altro per i docenti di scuole medie e superiori, il terzo per il sostegno. Le prove si svolgeranno in primavera, e consisteranno in un compito scritto e un colloquio orale che saranno fortemente incentrati, più che sul nozionismo, sulla capacità di stare in classe e tenere una lezione. «Visto che si tratta di insegnanti già abilitati, sarebbe inutile e umiliante far perdere tempo sulle materie della classe di concorso, che conoscono bene: è più importante dimostrare che sanno scrivere un modulo didattico, tenere una lezione in maniera interessante, creare collegamenti e approfondimenti», spiega Simona Flavia Malpezzi, la deputata Pd che è una delle anime della riforma. Le procedure del concorso dovrebbero terminare entro l’estate, per poter assumere i nuovi insegnanti a settembre. Per poter arrivare al numero dei 90 mila assunti nel triennio, poi si attingerà alle Graduatorie ad esaurimento, dove ancora aspettano i 23 mila maestri in attesa della legge delega sullo 0-6.
I titoli: di studio e di servizio
Come per ogni concorso, i titoli presentati daranno un punteggio aggiuntivo, oltre a quello conquistato durante le prove. I punteggi più alti saranno quelli dati dal titolo di abilitazione all’insegnamento, conseguito sia con i percorsi di abilitazione tramite procedure selettive pubbliche per titoli ed esami, sia con specifica laurea magistrale o a ciclo unico; e il servizio prestato a tempo determinato, per un periodo continuativo non inferiore a 180 giorni, nelle istituzioni scolastiche ed educative di ogni ordine e grado. L’obiettivo è cercare di assorbire quanto più possibile nella scuola gli insegnanti con più di 36 mesi di servizio: così l’Italia, che aveva subito una sentenza della Corte europea di giustizia proprio un anno fa per abuso di uso dei precari nella scuola, si rimette nei binari della legalità. Tant’è vero che la commissione Ue ha già archiviato la procedura verso il nostro Paese, che così non va incontro a sanzioni. «Il concorso è un altro passo fondamentale - ha ricordato la Giannini - perché è il ripristino della Costituzione». «È il lavoro a scuola con selezione di qualità per giovani».
Le nuove classi di concorso
Il concorso si baserà solo sulle nuove classi di concorso, che sono in fase di definizione in commissione Istruzione al Senato. Il provvedimento vero e proprio verrà emanato dal prossimo Consiglio dei ministri, ma si sa già che accorpa alcune classi concorsuali esistenti e ne prevede di nuove, per gli indirizzi nuovi del Liceo musicale e coreutico. e nuove 11 classi di concorso che verranno istituite: 1) A-23: Lingua italiana per discenti di lingua straniera; 2)A-35: Scienze e tecnologie della calzatura e della moda; 3) A-36: Scienze e tecnologia della logistica; 4) A-53: Storia della musica; 5) A-55: Strumento musicale negli istituti di istruzione secondaria di II grado tl; 6) A-57: Tecnica della danza classica; 7) A-58: Tecnica della danza contemporanea; 8) A-59: Tecniche di accompagnamento alla danza; 9) A-63: Tecnologie musicali; 10) A-64: Teoria, analisi e composizione; 11) A-65: Teoria e tecnica della comunicazione.