Concorso, precari in rivolta: “Noi la priorità”
CGIL contro l’alt alle graduatorie deciso da Profumo. Caos tirocini, il Tar Lazio annulla i test
ROMA
— È partita ieri la stagione scolastica. Con l’ultimo ricorso perso dal ministero dell’Istruzione. Si tratta dei tirocini formativi per l’abilitazione dei post-laureati, i futuri docenti. Il Tar del Lazio ha accolto 10 ricorsi presentati dall’associazione dei “docenti invisibili da abilitare”. Le selezioni sono state annullate nella Regione e decisioni si attendono in altri territori. I tirocini (Tfa) nel Lazio andranno rifatti. È il secondo colpo inferto a breve distanza a test ministeriali: i Tfa seguono il concorso per dirigenti scolastici bocciati dal Consiglio di Stato in Lombardia. Il Tar del Lazio ha censurato l’impostazione della prova, segnalando come in alcuni casi siano state contate 25 domande errate su 60.
Il ministro Profumo su quest’ultima bocciatura non interviene, attende le carte. Ieri, a
Repubblica,
aveva rivelato come il reclutamento scolastico futuro sarebbe stato affidato solo ai concorsi:
«Mai più nuove graduatorie, ci limiteremo a svuotare nel tempo quella esistente». Servono docenti giovani, aveva detto, che sappiano le lingue e l’informatica. Il sindacato confederale lo attacca. In particolare la Slc-Cgil, con il segretario Pantaleo: «Il ministro ha svelato il vero obiettivo dei concorsi: cancellare le graduatorie e i precari che da anni garantiscono il funzionamento delle scuole. Il ministro considera il lavoro una merce che si usa e poi si può gettare. Il concorso resta uno strumento che garantisce libertà di insegnamento e un reclutamento
trasparente e democratico, ma la priorità in questa devastante crisi è la definizione di un piano di stabilizzazione completo. Sarà un autunno caldo». La Uil è in sintonia: «I concorsi vanno fatti con le graduatorie chiuse». La Cisl avverte: «Il ministro non illuda la gente». Il sindacato Gilda, invece, definisce il concorso «un’occasione importante per migliaia di aspiranti prof che attendono una stabilizzazione...». Il Pdl con Elena Centemero invita Profumo ad andare avanti, Giulia Rodano dell’Idv sostiene che il concorso è inutile, «nelle graduatorie
ci sono già insegnanti maturi che hanno affrontato selezioni ». E il senatore Mario Pittoni della Lega Nord contesta l’annunciata «ventata di gioventù»: «I laureati dell’ultimo decennio non parteciperanno e di fatto questo bando bloccherà l’esaurimento delle graduatorie, soprattutto al nord». Gli studenti universitari della Rete della conoscenza intervengono sulle affermazioni del ministro «non ho aumentato le tasse » e «stimolerò il ricorso ai prestiti d’onore». Accusa Luca Spadoni: «Le tasse sono aumentate con la spending review: gli studenti al di sotto di un reddito lordo di 90mila euro pagheranno un 25% in più, 250 euro in media. Invece di costringere gli studenti a indebitarsi, perché il ministro non riporta il finanziamento per le borse di studio a 300 milioni? Oggi è a 103». Il 12 ottobre
torneranno in piazza.