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Concorso, in gioco la riserva dei posti

Per i precari abilitanti e non

28/03/2017
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ItaliaOggi

Marco Nobilio

Concorsi riservati e accantonamenti. È un altro nodo da sciogliere su cui stanno lavorando in questi giorni i tecnici del ministero dell'istruzione, in vista dell'imminente emanazione del decreto legislativo sul reclutamento. La questione è stata posta all'attenzione del dicastero di viale Trastevere in sede di emanazione dei parere delle commissioni cultura di camera e senato. E si tratta di una materia molto delicata. Il reclutamento, infatti, discende direttamente dall'articolo 97 della Costituzione. Che affida ai concorsi tale incombenza al fine di scegliere i migliori (cosiddetto principio del merito). Ma che consente alla legge di introdurre trattamenti particolari da destinare a determinate categorie di lavoratori. Di solito la necessità di agevolare l'assunzione dei precari viene risolta dal legislatore con una riserva dei posti. Riserva che, secondo il costante orientamento della Corte costituzionale, non può eccedere il 50% dei posti messi a concorso o comunque disponibili per le assunzioni.

È il caso del criterio duale adottato da diversi anni per le immissioni in ruolo: 50% al concorso e 50% alle graduatorie a esaurimento. Ed è il caso dei cosiddetti concorsi interni alle varie amministrazioni, laddove, il 50% dei posti, di solito, viene riservato ai vincitori del concorso esterno di accesso alla qualifica e il restante 50% agli interni che aspirano a fare carriera. Questa volta, però, la questione è più complicata. Perché il legislatore dovrà occuparsi della collocazione dei vincitori di 2 ulteriori concorsi riservati.

L'ipotesi formulata dalle commissioni è il previo esaurimento delle graduatorie dei concorsi e delle graduatorie a esaurimento nell'arco di un anno e la successiva indizione dei concorsi riservati e del nuovo concorso. Che sembra ormai pacifica, atteso che gli attuali aspiranti nelle graduatorie dei concorsi e nelle graduatorie a esaurimento vantano situazioni giuridiche ormai consolidate alle quali va dato esito. Più complessa appare invece la soluzione del nodo delle riserve da applicare ai vincitori dei concorsi riservati. Che dovrebbero avvenire in successione: prima la sessione riservata agli abilitati (in II fascia nelle graduatorie di istituto) e poi il concorso riservato ai non abilitati con 36 mesi di servizio (in III fascia) in contemporanea con i nuovi concorsi. Resta da vedere come si regoleranno a viale Trastevere e quali effetti avranno tali decisioni in sede di contenzioso.


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